Pagina 3 | Porto-Juventus | La rassegna stampa... portoghese

PORTO - Il nocciolo della questione per i portoghesi è se André Silva, “O Menino” ovvero il ragazzo, riuscirà o meno a coronare il suo sogno di un gol alla “Lenda”, ovvero alla leggenda che rappresenta ovunque nel mondo Gianluigi Buffon. Proprio il portiere ieri, durante la conferenza stampa, ha sorriso sulla questione e non ha frustrato le speranze del talento portoghese: «Se passiamo il turno noi, mi va bene che siano felici anche altre persone», ha detto con il tono di un fratello maggiore. Ma sulle prime pagine dei quotidiani portoghesi la sfida è caricata al massimo: «Ho già fatto gol alla leggenda Casillas in allenamento, posso farlo anche a Buffon», si bulla il ventunenne che, per altro, è nel mirino di tanti grandi club (Real Madrid davanti a tutti). Ma al di là della sfida nella sfida, c’è grande ammirazione per il numero uno della Juventus, che strappa aggettivi come «leggendario», «centenario», «fenomenale», «eroico» e in generale suscita l’ammirazione che solo i monumenti del calcio possono riscuotere.

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E la questione Bonucci? Il caso che ha invaso le pagine dei giornali italiani? In Portogallo ha un’eco decisamente modesta. Tagli bassi o boxini: «Allegri castigador com Bonucci», scrive “O’Jogo” immaginando un Max in versione Punisher. Mentre “A Bola”, sceglie un’espressione preoccupata del tecnico juventino e titola: «Bonucci toglie il sonno ad Allegri». Ma in generale nessun giornale coglie l’esclusione del difensore azzurro dalla formazione iniziale della Juventus come un particolare vantaggio per il Porto, nonostante il tecnico portoghese in conferenza stampa abbia espresso tutte le speranze per il “pugno duro” bianconero. Alla fine chi ci guadagna è lui.

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“Record” invita il Porto a interpretare la partita “all’Italiana”, perché i tanti talenti nella formazione bianconera dovranno costringere la squadra di Nuno Spirito Santo a un approccio più accorto in fase difensiva, con la possibilità di sfruttare la velocità delle ali e delle punte in contropiede. Più psicologica e motivazionale la titolazione di “A Bola” che fa troneggiare in prima pagina un «Sem Medo», cioè «Senza paura». E nelle pagine interne, in una foto dello stadio Dragao viene sfondato il titolo «Siamo il Porto! Mai questo motto fu sentito di più». Insomma, si punta sull’orgoglio “dragone” e sulla possibilità di far valere il fattore campo. Perché la sensazione è che la Juventus sia rispettata, ma per nulla temuta. «La Juventus è un gigante europeo, ma il Porto e il Dragao hanno le armi per metterla in difficoltà», scrivono i commentatori.

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E Higuain? Qualcuno menziona il bomber che fa tremare le difese italiane? Compare in qualche foto, ma non ha neppure un titolo sui giornali portoghesi, così come Dybala. Il personaggio è Buffon, il resto è considerato contorno. Solo il tecnico portoghese si preoccupa degli attaccanti juventini e raccomanda ai suoi una concentrazione totale in «ogni zona del campo», per evitare di dover affrontare Higuain o Dybala nell’uno contro uno dalla trequarti in su. Esattamente quello che Allegri spera che accada….

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Pensavate che le polemiche arbitrali fossero un’esclusiva italiana? Sbagliato. Sulle pagine di “Correio de Manha” c’è un’apertura dedicata alla “Indignazione del Tondela”, l’ultimo avversario del Porto in campionato, che lamenta gravi errori arbitrali di Luis Ferrerira sentendosi «doppiamente penalizzato» (rigori e cartellini sono nel mirino dei dirigenti del Tondela) e denuncia ufficialmente il fatto alla Federazione. Per contro, il presidente del Porto Pinto da Costa, in un’altra parte del giornale, cerca di modificare il suo soprannome (“padrinho” o “papa” con allusioni paramafiose da parte dei portoghesi): «Non sono un Papa, ma un papà». E’ sempre questione di accento.

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“Record” invita il Porto a interpretare la partita “all’Italiana”, perché i tanti talenti nella formazione bianconera dovranno costringere la squadra di Nuno Spirito Santo a un approccio più accorto in fase difensiva, con la possibilità di sfruttare la velocità delle ali e delle punte in contropiede. Più psicologica e motivazionale la titolazione di “A Bola” che fa troneggiare in prima pagina un «Sem Medo», cioè «Senza paura». E nelle pagine interne, in una foto dello stadio Dragao viene sfondato il titolo «Siamo il Porto! Mai questo motto fu sentito di più». Insomma, si punta sull’orgoglio “dragone” e sulla possibilità di far valere il fattore campo. Perché la sensazione è che la Juventus sia rispettata, ma per nulla temuta. «La Juventus è un gigante europeo, ma il Porto e il Dragao hanno le armi per metterla in difficoltà», scrivono i commentatori.

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