Nicola e Paolo, da Lamezia Terme. Durissimo. «Manca Bonucci, ce ne faremo una ragione. Non è possibile che i giocatori facciano sempre quello che vogliono. Anche perché le ultime prestazioni del difensore non sono state gran che, magari Bonucci voleva mascherare lo stato di forma o magari era solo più nervoso proprio per questo motivo. Ma comunque non si fa». Aggiunge Paolo: «Bonucci oltretutto è tra i più rappresentativi, dare queste rappresentazioni all’esterno in un momento così delicato non è l’ideale...». Da Bonucci ad Allegri e alle voci di eventuale addio: «Allegri via? Dipende da chi arriva. Ma sarebbe un rischio cambiare. Lo dicono i numeri che sta facendo bene, forse ha fatto meglio di Conte. Non si capisce perché cambiarlo. Lui è un professionista serio, non è andato via dopo un giorno dall’inizio del ritiro»
Altro gruppetto vicino alla estacao Sao Bento. Roberto, con Elia, Lorenzo, Giorgio, Egidio, Ugo, Luca... Tutti da Foggia. «Dal punto di vista tecnico - spiega Roberto -, Bonucci è una assenza pesante, ma se la linea societaria è di stemperare gli animi, è giusto che i giocatori si adeguino allo stile Juventus, noto in tutto il mondo». Elia torna con la mente al passato: «Ripenso a Boniperti, a come difendeva lo stile e faceva rispettare le regole in maniera ferrea. Bonucci è una perdita importante, ma se serve a recuperare il gruppo, è giusto che salti una partita». Tutti d’accordo allora, con sensazioni positive per nulla scalfite: «Vinciamo noi 2-0». «No, 3-0: decidono HIguain e Dybala!». Con buona pace di José, che assiste alla scena e timidamente controbatte con un «1-0 per i padroni di casa». «Lui vive qua, ma ha lavorato con noi a Foggia e siamo venut a trovarlo. Vedremo la partita insieme».
In Praca da Liberdade incontriamo Michael, Giovanni, Sebastiano, Marco, Cristian: tutti da Pesaro. Sebastiano non ha dubbi: «Una società seria come la Juventus si differenzia dalle altre anche per questo, la Juve fa capire che è diversa dalle altre anche in questo. Bonucci stesso avrà capito». E ancora: «Pure la multa, o automulta, ad Allegri è un gesto importante. Ci sono certi canoni comportamentali ed è doveroso rispettarli». Giovanni a un po’ controcorrente: «Le regole valgono per tutti, anche per Bonucci, però con l’emergenza difensiva che abbiamo oggi si poteva forse evitare la tribuna, limitandosi ad una multa».
PORTO - Nutrita e variegata la truppa di tifosi bianconeri sbarcata a Porto ieri o questa mattina. Tifosi giunti da tutte le parti d’Italia, ma non soltanto: anche da altre Nazioni europee. Pure per le strade cittadine, dunque, tiene banco “l’affaire Bonucci”, principale argomento di riflessione. Riflessione più che discussione, però, giacché la stragrande maggioranza dei bianconeri plaude all’iniziativa della società (e di Allegri) di usare le maniere forti onde stroncare sul nascere eventuali altri moti di “insubordinazione” e, soprattutto, cadute di stile. Solo una minima parte fa notare che privarsi di un giocatore così importante in occasione di una gara fondamentale e ostica, può essere autolesionistico.