BARCELLONA - «Qua ci torno. Ma in campo. E segno un gol». Il 22 marzo 2015, la prospettiva di Paulo Dybala al Camp Nou era completamente diversa, come dimostra lo storico selfie da ammiratore del Barça prima che iniziasse il "clasico" con il Real Madrid. Ma il pensiero sussurrato a un amico non aveva i contorni del sogno, ma la lucidità del progetto. Erano i giorni in cui stava per diventare un giocatore della Juventus, ma quella sera prevalse il tifoso, il bambino che amava Ronaldinho e si era innamorato di Messi.
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PUNTINO SUGLI SPALTI - «Qui ci torno e faccio un gol». Chissà se ieri pomeriggio quando la prospettiva è drasticamente cambiata, come una frenetica transizione d'inquadratura, e Dybala si è ritrovato in mezzo al campo a guardare le immense e vuote tribune del Camp Nou, gli è tornata in mente quella promessa fatta a se stesso. Chissà se ha cercato con lo sguardo il puntino dove si era seduto e aveva assistito alla vittoria per 2-1 del Barcellona, in una partita spettacolare ed emozionante. Aveva segnato perfino Mathieu, proprio il difensore che Dybala, insieme a Cuadrado, ha ridicolizzato nell'azione del 1-0 a Torino.
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