© EPATORINO – La sfrontatezza e la freschezza della gioventù possono essere un vantaggio in una semifinale in cui il Monaco non avrà nulla da perdere, ma anche un’arma a doppio taglio. Soprattutto se di fronte c’è una corazzata come la Juventus che nella doppia sfida del quarti di Champions League ha disinnescato il fenomenale attacco del Barcellona e nell’intera manifestazione ha incassato appena due gol. Un muro, quelle eretto davanti a Buffon, che consente di sfruttare al massimo il ricco potenziale offensivo del modulo ‘a 5 stelle’ di Allegri, senza contare la spinta di Dani Alves e Alex Sandro sulle fasce. Tutto questo Leo Jardim lo sa bene e anche se i suoi in fondo - come detto - non avranno nulla da perdere, è anche vero che perdere non piace a nessuno e il Monaco farà di tutto per conquistare la finale di Cardiff contro ogni pronostico.
LA MOSSA - Ecco perché nel Principato stanno già pensando a come fermare i campioni d’Italia e secondo quanto riporta ‘France Football’ l’allenatore dei monegaschi sta studiando una mossa in grado di dare più solidità ed equilibrio alla squadra. Il quotidiano francese, sulla sua edizione online, spiega che contro la Juventus potrebbe «avere una maglia da titolare Dirar». Il sacrificato, in questo caso, sarebbe il 22enne esterno sinistro portoghese Bernardo Silva, «che da un mese attraversa un periodo di flessione ed è il meno brillante del fantastico attacco a quattro completato da Mbappé, Falcao e Lemar» . A far pendere la bilancia verso la 31enne ala marocchina, sempre secondo ‘France Football’, «le doti atletiche necessarie per frenare le discese dell’ultra offensivo terzino sinistro bianconero Alex Sandro». Dirar rappresentere dunque la mossa giusta per «migliorare l’organizzazione difensiva in quello che sarà un combattimento ad alta intensità, senza minare la filosofia di gioco del Monaco, in cui milita dal 2011/12 e come per Raggi è ormai casa sua». Al di là delle scelte che Jardim deciderà di fare comunque, quel che è certè che in Europa, adesso, la Juventus fa paura.