La Juventus di oggi e quella del 1996: quante similitudini

I bianconeri hanno perso sei delle otto finali fin qui disputate, ma questa volta la cabala sembra essere dalla parte di Allegri
La Juventus di oggi e quella del 1996: quante similitudini

TORINO – A due giorni dalla finalissima Juventus-Real in programma sabato al Millenium Stadium di Cardiff sale sempre di più la febbre da Champions League. E se a Madrid temono quelle che i giornali spagnoli hanno chiamato ‘le sei maledizioni’ anche i tifosi bianconeri si sentono in qualche modo prigionieri di una specie di ‘sortilegio’, avendo perso sei delle otto finali giocate fin qui  (nel 1973 1-0 con l’Ajax, 1-0 con l’Amburgo nel 1983, 3-1 con il Borussia Dortmund nel 1997, 1-0 con il Real nel 1998, 3-2 ai rigori contro il Milan nel 2003, 3-1 con il Barcellona nel 2015). Eppure ci sono diverse coincidenze che lasciano ben sperare, in particolare alcune incredibili similitudini con la Juventus che nel 1996 alzò la Champions all’Olimpico di Roma dopo la vittoria ai rigori sull’Ajax (dopo l’1-1 dei 120’ di gioco). La prima di queste è proprio l’avversario, perché se allora gli olandesi erano i detentori del trofeo nella stessa condizione a Cardiff arriva stavolta il Real (e da quando c’è la nuova formula nessuna squadra è riuscita a trionfare due volte di fila, mentre ogni sette anni vince un’italiana e l’ultima fu l’Inter di Mourinho che centrò il 'triplete' nel 2010). Non solo, come è successo quest'anno con Barcellona e Monaco anche allora la squadra di Marcello Lippi arrivò alla finale elimanando una spagnola (proprio il Real Madrid) ai quarti di finale e una francese (il Nantes) in semifinale. E se la cabala non basterà a sconfiggere Cristiano Ronaldo e compagni, può aiutare almeno a tenere lontana la negatività e ad approcciare la sfida con più fiducia e convinzione.

 

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