Juventus, Allegri ci crede: «Cambiato tanto, ma siamo sempre più forti»

Il tecnico dei campioni d'Italia intervistato dal sito dell'Uefa: «Con il mercato abbiamo aggiunto qualità. Dybala? Per diventare grande deve prendersi la Champions»
Juventus, Allegri ci crede: «Cambiato tanto, ma siamo sempre più forti»© REUTERS

TORINO - Due finali in tre anni, anche se entrambe perdute, non possono certo passare inosservate ed è anche grazie a questi risultati che Massimiliano Allegri, dopo l'esperienza con il Milan, sulla panchina della Juventus si è definitivamente consacrato nel gotha dei tecnici europei. Di quelle due sfide perse e di tanto altro l'allenatore livornese ha parlato al sito dell'Uefa, che gli ha rivolto cinque domande.

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Due finali in tre anni, ma non siete riusciti a mettere le mani sul trofeo...
«Gli ultimi tre anni sono stati fantastici, abbiamo raggiunto due finali di Champions League. La prima è stata piuttosto inaspettata, mentre per la seconda avevamo più speranze di arrivare davvero fino in fondo. Non ci siamo riusciti ma lo consideriamo comunque un successo perché non capita a tutti di arrivare a giocarsi una finale di Champions League. Vincere la Champions League non può essere un obiettivo, è un sogno. E per realizzare quel sogno devi lavorare per tanti anni e soprattutto sviluppare una certo tipo di approccio mentale. La Juventus punta a essere costantemente tra le migliori otto in Europa. Per riuscirci serve pianificare e ingaggiare giocatori di qualità. Credo che il club stia facendo davvero bene in questo senso».

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In estate la squadra è cambiata molto, siete più forti della scorsa stagione?
«Ci sono diversi giocatori appena arrivati ma è sempre stato così da quando sono alla Juve. Tra la prima e la seconda finale, nel giro di tre anni, sono rimasti appena quattro giocatori della rosa del primo anno. La società ha aggiunto tanta qualità e i risultati sono arrivati anche cambiando tanto. Per continuare a vincere serve lavorare molto e restare motivati. Alla fine la motivazione è ciò che fa la differenza. Ogni anno è sempre più dura, vincere per la settimana volta di fila in Italia sarebbe qualcosa di davvero straordinario. La rosa è forte anche se dobbiamo ancora migliorare qualcosa sul piano tecnico e tattico».

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Girone difficile con il Barcellona...
«Il gruppo è equilibrato, molto di più di quanto sembri. A parte il Barcellona, Sporting Lisbona e Olympiakos sono squadre con tanta esperienza in Europa. Non sarà facile conquistare punti in questo girone, ma è un discorso che vale per tutti. Si possono perdere punti ovunque».

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Cosa rende Gianluigi Buffon così speciale?
«È sicuramente speciale perchè è stato il miglior portiere del mondo per gli ultimi 20 anni. E' un ragazzo straordinario, un professionista esemplare. E' arrivato a 39 anni ed è stato appena scelto come il miglior portiere della Champions League, quindi ha davvero qualcosa di speciale. Il suo segreto? Secondo me è l'entusiasmo con cui gioca, lo stesso di un ragazzino».

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Dove può arrivare Dybala?
«Paulo è cresciuto davvero molto da quando è arrivato alla Juventus. Ha tanto talento ma credo abbia ancora un ampio margine di miglioramento. Ha iniziato la stagione alla grande ma siamo appena all'inizio. Soprattutto deve fare una grande stagione in Champions League, è un suo obiettivo».

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TORINO - Due finali in tre anni, anche se entrambe perdute, non possono certo passare inosservate ed è anche grazie a questi risultati che Massimiliano Allegri, dopo l'esperienza con il Milan, sulla panchina della Juventus si è definitivamente consacrato nel gotha dei tecnici europei. Di quelle due sfide perse e di tanto altro l'allenatore livornese ha parlato al sito dell'Uefa, che gli ha rivolto cinque domande.

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