Juventus, cosa succede a Higuain? Numeri impietosi e manca il feeling con i nuovi

Devastante in Italia, arrendevole in Europa. La debacle in Champions contro il Barcellona di Messi è evidenziata dai numeri: 0 gol, 1 tiro nello specchio, zero palle recuperate. La posizione, il gioco della squadra, Douglas Costa e soci che ancora non si intendono...
Juventus, cosa succede a Higuain? Numeri impietosi e manca il feeling con i nuovi© www.imagephotoagency.it

TORINO - Che fine ha fatto mister novanta milioni? Pipita, dove sei? Disperso al Camp Nou. Capace di alzare il dito medio ma non certo l’indice di pericolosità della Juventus. Già, Gonzalo Higuain nervoso dopo la sostituzione con il giovane Caligara e per nulla efficace nella prima gara del girone di Champions. Svogliato e deludente, schiacciato dalla personalità altrui. Messi si esalta nei big match europei? Bene, il connazionale della Juventus tende a nascondersi. Almeno questo è accaduto a Barcellona, nella notte più buia degli ultimi anni. La squadra di Allegri, rinnovata e ancora in fase di assemblaggio, menomata anche da assenze importanti, al momento non è competitiva con i grandi club. In campionato mantiene lo standard da campione d’Italia ma fuori è notte fonda. Impietosi i paragoni. Non solo lui è affondato contro Messi e soci. Ma lo sguardo incupito del Pipita è l’emblema del suo disagio attuale. Le sue cifre? Duelli vinti: 2. Duelli persi: 6. Palloni recuperati: 0. Tiri da dentro l’area: 1. Tiri da fuori area: 0. Un tiro nello specchio, zero gol. Insomma, una radiografia spietata. L’attaccante sembra… tormentato. Ma da cosa? Dalla posizione in campo? Dal feeling con i nuovi compagni ancora da creare? Dalla bocciature del ct Sampaoli che l’ha fatto fuori dall’Argentina? Fa un lavoro diverso in campo, si deve sacrificare. Douglas Costa, ad esempio,  non lo capisce, non capisce i suoi tagli. E Dybala ogni tanto gli pesta i piedi. Detto questo, in A sembra il solito spietato rapace uomo gol. Doppia faccia, come doppia faccia ha la Juventus in questo momento. Bisogna agire in fretta, però, e mostrare il vero volto, per non incasinarsi troppo nel cammino europeo. C’è tempo per rimediare. La palla passa anche al tecnico.

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