Champions League, Juventus-Olympiacos 2-0: risolvono Higuain e Mandzukic

L'argentino sblocca la squadra di Allegri, prima ancora che se stesso e abbatte il muro dell'Olympiacos
Champions League, Juventus-Olympiacos 2-0: risolvono Higuain e Mandzukic© www.imagephotoagency.it

TORINO - Higuain sblocca la Juventus, prima ancora che se stesso. In una partita gommosa e appiccicaticcia ci vuole la sua devastante voglia di gol per abbattere il muro dell’Olympiacos, il cui ottuso difensivismo aveva retto per il primi quarantacinque minuti di gioco. Il succo della secca vittoria bianconera è tutto qua: la squadra di Allegri ha la qualità per imporsi anche in Champions League, non solo in Italia, contro chi prova la tattica del “tutti dietro”. E’ un salto notevole rispetto a qualche anno fa, quando partite come queste avrebbero creato più problemi e sarebbero state affrontate con minore calma. Invece la Juventus, questa Juventus, sa di essere forte e aspetta senza nervosismo il momento in cui vincere: il segnale arriva all’ingresso di Higuain, quando i compagni si rendono conto dai primi movimenti del Pipita che il centravanti è tornato a brillare, si galvanizzano e danno l’ultima spallata alla difesa dei greci che stava progressivamente rinculando, dopo un primo tempo quasi eroico.

STURARO E CUADRADO - Certo non è tutto oro. La Juventus ha riempito meno gli occhi rispetto a quella del derby e questo si può addurre alla mancanza di Miralem Pjanic, che con le sue invenzioni in regia rende certamente più godibile e meno prevedibile la manovra bianconera. Bentancur è stato ancora una volta impressionante per maturità e carattere, ma non ha le qualità del collega bosniaco. In compenso la solidità della coppia formata con Matuidi evita qualsiasi rischi in fase difensiva: gli sporadici e disperati contropiede dell’Olympiacos finiscono presto e quando durano un po’ di più si infrangono su un monumentale Barzagli.

DYBALA E DOUGLAS - Non brilla Dybala, confuso nel primo tempo fra il ruolo di regista nel quale cerca di sostituire Pjanic arretrando spesso il suo raggio d’azione, e le giocate raffinate che sembrano non entrargli come al solito. Cuadrado, che non doveva neppure giocare perché affaticato, è meno scintillante del solito, ma incide il fatto che debba dialogare con Sturaro, che certamente non parla la sua lingua tecnica. Douglas Costa, invece, irrompe nelle azioni come un ufo in certi film di fantascienza: Allegri deve trovargli una collocazione più logica, perché far detonare quella classe nel modo giusto può essere letale per qualsiasi avversario. Ma nel frattempo ha ritrovato Higuain, mica poco.

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