Juventus-Olympiacos, le pagelle: Mandzukic irrefrenabile, Chiellini eroico

Barzagli trasmette tranquillità: ecco i voti ai giocatori bianconeri
Juventus-Olympiacos, le pagelle: Mandzukic irrefrenabile, Chiellini eroico© ANSA

BUFFON 6
Una parat(in)a su Pardo per il capitano bianconero, mai però troppo tranquillo quando a mediana scoperta i suoi difensori vengono attaccati in velocità. Ma sono momenti. E quando Odjidja lo solletica, lui si tuffa già solo per non addormentarsi.

STURARO 6
Morbido su Sebà in avvio, ha pure la chance per sbilanciare la partita. Non ha fortuna, ma è sicuramente coraggioso nel provare sia il cambio di gioco verso Douglas Costa sia il tracciante per Mandzukic, quasi fosse un’ala aggiunta. E senza avere poesia nei piedi.

BARZAGLI 7
La «Juve avvelenata » che ha dato un titolo alla vigilia sta tutta nell’olimpica tranquillità con cui zittisce Emenike e soci. Da brividi un retropassaggio a Buffon che se la cava. Ma soprattutto fa venire i brividi il pensiero di quando smetterà.

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CHIELLINI 6.5
Nel primo tempo quelli dell’Olympiakos lo costringono a rinculare, ma senza che lui possa spaventarsi. Però meglio star lì dietro e non perdere un pallone sanguinoso a metà campo: succede anche ai più esperti, con o senza il turbante indossato nel finale per una botta alla testa.

ALEX SANDRO 6.5
Ci mette un po’ prima di concepire un cross intrigante per la testa di Mandzukic. Con Douglas Costa sulla sua direttrice, limita inizialmente le scorribande. Ma se l’ex Bayern gli lascia campo è tutto un altro film. Ed eccolo, il cross basso per Pipita-gol.

BENTANCUR 6.5
Se il ragazzino bissa allo Stadium la titolarità conquistata al Camp Nou, in sostituzione di Pjanic, vuol dire che ha stoffa. Da applausi quando Pardo arma una ripartenza, ma perde il pallone: gliel’aveva soffiato l’uruguaiano. E nel secondo tempo disegna due arcobaleni, quelli sì, “alla Pjanic”.

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MATUIDI 6
Una partita ogni tre giorni e lui le gioca tutte: contro i greci è la settima consecutiva. Timbra il cartellino assicurando un saggio controllo del morbidoso avversario.

CUADRADO 5
Gli manca il quid, la consapevolezza dell’attimo da sfruttare. Le volontà non si discutono, l’esecuzione non soddisfa. Così il colombiano si smarrisce nell’imbuto greco. Fino al cambio, inevitabile.

DYBALA 6.5
Due punizioni in un minuto centrando barriera dell’Olympiacos e il malcapitato Chiellini, quindi un lampo: colpa di Proto se il digiuno europeo prosegue. Però l’argentino partecipa a 6 delle nove azioni pericolose accumulate dalla Juve nel solo primo tempo. Meno perforante del solito, anche se il 2-0 è per metà suo.

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DOUGLAS COSTA 6
Meglio nello scatto che non nel suggerimento orizzontale, il brasiliano si conquista punizioni, però a tratti gioca ancora troppo per sé. Lo dicevano anche in Baviera: se s’innamora del pallone... Bernardeschi (36’ st) ng.

MANDZUKIC 7
Lui gioca, Higuain no. Il perché? Nessuno si sciroppa la doppia fase come il croato. Quando la Juve insiste, è il suo capoccione a sfiorare il bersaglio. Irrefrenabile fino alla carambola con cui sigilla la vittoria: terzo gol di fila nelle ultime tre presenze in Champions.

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HIGUAIN (16’ st) 7.5
Gli osanna della curva durante il riscaldamento portano bene: impiega otto minuti per tornare al gol, da rapace, dopo una prima respinta. E’ suo l’assist per Dybala nell’azione del secondo gol firmato Mandzukic.

ALL. ALLEGRI 6.5
In assenza di Higuain, si concretizza poco: 79% di possesso all’intervallo e zero gol. Poi entra il Pipita, la Juve s’incattivisce e lui esulta per la vittoria, pur con incavolature assortite per la famosa «gestione dei momenti ».

 

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BUFFON 6
Una parat(in)a su Pardo per il capitano bianconero, mai però troppo tranquillo quando a mediana scoperta i suoi difensori vengono attaccati in velocità. Ma sono momenti. E quando Odjidja lo solletica, lui si tuffa già solo per non addormentarsi.

STURARO 6
Morbido su Sebà in avvio, ha pure la chance per sbilanciare la partita. Non ha fortuna, ma è sicuramente coraggioso nel provare sia il cambio di gioco verso Douglas Costa sia il tracciante per Mandzukic, quasi fosse un’ala aggiunta. E senza avere poesia nei piedi.

BARZAGLI 7
La «Juve avvelenata » che ha dato un titolo alla vigilia sta tutta nell’olimpica tranquillità con cui zittisce Emenike e soci. Da brividi un retropassaggio a Buffon che se la cava. Ma soprattutto fa venire i brividi il pensiero di quando smetterà.

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