Juventus, Buffon: «Finora critiche esagerate: i numeri parlano chiaro»

Il portiere bianconero alla vigilia della partita con lo Sporting: «Il mio segreto? E' tutto nell'allenamento»
Juventus, Buffon: «Finora critiche esagerate: i numeri parlano chiaro»© www.imagephotoagency.it

LISBONA (PORTOGALLO) - E’ sereno Gigi Buffon, e scherza sul suo essere “eterno”: «Il mio segreto per giocare ancora titolare mentre Casillas e Julio Cesar fanno panchina? Sono molto amico del presidente e questo aiuta tanto. Oltre a quello credo di dare sul campo, durante la settimana e negli allenamenti, le risposte che un allenatore si aspetta da un portiere titolare. Il premio Fifa? Una grande soddisfazione, come lo sarà affrontare Rui Patricio che è un grande portiere e ha meritato il premio di migliore dell’Europeo. Mi sento come a 35 anni e lo devo a chi mi allena, a chi sa stimolarmi nel modo giusto e a quello che mi ha insegnato questa società: a lavorare senza guardare la carta d’identità e trovare il modo di essere protagonista finché vuoi esserlo. E l’unico modo è andare a Vinovo ogni mattina e dare il massimo».

SPORTING - Quello che dovrà dare la Juventus domani a Lisbona: «L’intento iniziale sarà proporre calcio e far vedere la Juve migliore possibile. Io penso che tutte le partite una squadra le inizi per ottenere il massimo. Poi durante capisci qual è il massimo a cui puoi arrivare: puoi accorgerti che le opportunità sono minori o maggiori di quelle che aspettavi. Io spero che la squadra sia consapevole come è stata a Milano: ci sono partite in cui ti puoi permettere di essere un po’ meno prudente e fare due metri in meno, altre in cui non puoi farlo. A Milano siamo stati bravi a capire che un metro in meno ci avrebbe impedito di vincere. Lo Sporting è forte e sarà una partita dura. Dobbiamo fare una partita seria, che esalti la mascolinità della squadra abbinata alle qualità tecniche eccelse che abbiamo e all’attenzione. Se ci sarà tutto questo, faremo la grande prestazione che vogliamo»

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CRITICHE - Grande prestazione che forse finora è mancata e che potrebbe arrivare al momento giusto: «Non è che abbiamo scelto di fare certe prestazioni fino a oggi. Le cose capitano lavorando. Nel tempo è cresciuta la conoscenza reciproca, è cresciuta la condizione fisica e mentale. Con l’avvicinarsi delle gare da dentro o fuori può darsi che riusciamo a trovare dentro di noi le motivazioni e la mentalità giusta per ottenere quello che vogliamo. Fino a oggi comunque le critiche mi sono sembrate esagerate: lo dicono i numeri. E’ vero che in campionato ci sono squadre che hanno fatto meglio di noi, ma stanno facendo cose straordinarie e vanno applaudite».

APPLAUSI - Applausi che Buffon riserva a Dybala e rinnova a Higuain: «Quello che ho detto di Gonzalo dopo Udine l’avevo sentito nascere dalle viscere durante la partita: si è dannato l’anima, ci ha aiutato tantissimo ed era stato sfortunato colpendo un palo, così la sua prestazione rischiava di passare inosservata e ho voluto sottolinearla. Ma le cose che dico ai compagni non sono mai calcolate. A Paulo non ho bisogno di parlare, ha avuto un inizio talmente strepitoso che se per due settimane rende un po’ meno è umano».

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LISBONA (PORTOGALLO) - E’ sereno Gigi Buffon, e scherza sul suo essere “eterno”: «Il mio segreto per giocare ancora titolare mentre Casillas e Julio Cesar fanno panchina? Sono molto amico del presidente e questo aiuta tanto. Oltre a quello credo di dare sul campo, durante la settimana e negli allenamenti, le risposte che un allenatore si aspetta da un portiere titolare. Il premio Fifa? Una grande soddisfazione, come lo sarà affrontare Rui Patricio che è un grande portiere e ha meritato il premio di migliore dell’Europeo. Mi sento come a 35 anni e lo devo a chi mi allena, a chi sa stimolarmi nel modo giusto e a quello che mi ha insegnato questa società: a lavorare senza guardare la carta d’identità e trovare il modo di essere protagonista finché vuoi esserlo. E l’unico modo è andare a Vinovo ogni mattina e dare il massimo».

SPORTING - Quello che dovrà dare la Juventus domani a Lisbona: «L’intento iniziale sarà proporre calcio e far vedere la Juve migliore possibile. Io penso che tutte le partite una squadra le inizi per ottenere il massimo. Poi durante capisci qual è il massimo a cui puoi arrivare: puoi accorgerti che le opportunità sono minori o maggiori di quelle che aspettavi. Io spero che la squadra sia consapevole come è stata a Milano: ci sono partite in cui ti puoi permettere di essere un po’ meno prudente e fare due metri in meno, altre in cui non puoi farlo. A Milano siamo stati bravi a capire che un metro in meno ci avrebbe impedito di vincere. Lo Sporting è forte e sarà una partita dura. Dobbiamo fare una partita seria, che esalti la mascolinità della squadra abbinata alle qualità tecniche eccelse che abbiamo e all’attenzione. Se ci sarà tutto questo, faremo la grande prestazione che vogliamo»

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