Barcellona, Rakitic: «La Juve sa come giocare queste partite»

ROMA - Alla vigilia di Juventus-Barcellona è intervenuto in conferenza stampa il centrocampista blaugrana Ivan Rakitic, che analizza l'ottimo stato di forma della sua squadra, ma anche le insidie che si nascondono dietro questa delicata sfida di Champions League: «Giochiamo in uno stadio spettacolare: abbiamo l'incredibile opportunità di giocare in questo campo e vincere la partita. Serve una grande prestazione e il giusto approccio alla gara: tutte quelle che giochiamo sono importanti, soprattutto in Champions League. La Juve l'anno scorso è andata vicina a vincere questa competizione quindi sappiamo chi stiamo per affrontare e il fatto che non abbia vinto alcune partite in campionato non significa nulla: sappiamo quanto è forte e quanto è importante la presenza del pubblico in questo stadio. Dovremo avere molta pazienza e restare concentrati, sapendo di affrontare una squadra che sa come giocare queste partite. Noi siamo in un momento positivo e vogliamo proseguirlo: abbiamo un grande gruppo e vogliamo arrivare fino in fondo».

RUSSIA 2018 - Il centrocampista croato è intervenuto anche sulla vicenda relativa ai Mondiali e alla mancata qualificazione degli azzurri: «Non posso spiegare il calcio a una leggenda come Gianluigi Buffon, mi verrebbe quasi voglia di dirgli di andare a giocarlo al mio posto... È un peccato che non possa avere quest'ultima chance».

ALI SPIEGATE - In campionato la squadra di Valverde è prima a +10 dalle società di Madrid, con il Valencia che non molla (secondo a -4): «La nostra competizione più importante è la Liga, che rappresenta il lavoro quotidiano, ma la Champions League è qualcosa di speciale ed emozionante. Averla sollevata una volta, ti fa venire voglia di vincerla sempre».

TROVA LE DIFFERENZE - Tanto è cambiato dalla sfida di Champions League della scorsa stagione: «Possiamo migliorare sotto tanti punti di vista, questo è evidente. Sicuramente arriveranno momenti più brillanti: non è facile quando si cambia allenatore e tanti giocatori. Senza Neymar è cambiato anche lo stile di gioco della squadra. Dall'aprile scorso sicuramente siamo un gruppo più unito, e se a nessuno piace affrontarci sul campo qualcosa vorrà dire. Messi non è solo un giocatore molto importante del Barcellona, ma un vero e proprio simbolo. Spero che resti perché tutto lo spogliatoio lo vuole ancora in gruppo nei prossimi anni: abbiamo ancora tanta strada da percorrere insieme».