TORINO - Se in campo cerca sempre lo spettacolo e ha preferito andare nel Psg delle stelle piuttosto che rimanere in una Juventus considerata forse troppo debole per conquistare la Champiosn League, Dani Alves ha invece mostrato poca eleganza e un gelido cinismo quando - alla vigilia della sfida contro il Real Madrid negli ottavi della massima competizione europea (all'andata è finita 3-1 per gli spagnoli) - ha risposto così a una domanda sulla morte di Davide Astori, 31enne capitano della Fiorentina: «Non ne siamo stati perturbati più di tanto - ha detto il terzino brasiliano - perché non lo conoscevamo molto. Sono addolorato per la sua famiglia. Penso che Davide abbia fatto quel che doveva in questo mondo caotico e che ormai sia in un mondo migliore. Nel mondo però ogni giorno muoiono di fame migliaia di bambini che non ricevono altrettanta attenzione. E sono invece altrettanto importanti. Tutti dobbiamo morire prima o poi perché siamo di passaggio. Magari siamo tristi, ma non di certo come i suoi famigliari». Frasi infelici come quelle postate su Instagram di recente, quando è stato protagonista di un'altra uscita discutibile. Andiamo a scoprire quale...