Roma, Di Francesco e Kolarov in coro: «Non siamo qui per caso»

Conferenza stampa in vista dell'attesa sfida contro il Liverpool ad Anfield Road
Roma, Di Francesco e Kolarov in coro: «Non siamo qui per caso»© PA

LIVERPOOL - Nessun piano segreto per fermare Salah, grande attenzione alle verticalizzazioni del Liverpool "perchè è la squadra migliore della Champions in questo tipo di giocate, appena recuperano palla", nessun timore dell'atmosfera di Anfield ma anzi la gioia "di giocare in uno stadio e un'atmosfera del genere". E' una Roma che si sente libera dai fantasmi del passato e pronta per partire alla pari con il Liverpool, così come ha fatto con Atletico Madrid, Chelsea, Shakhtar e Barcellona. "Non siamo in semifinale per caso" è il mantra che ripete almeno un paio di volte Alexander Kolarov, ed Eusebio Di Francesco ovviamente si adegua, pur non avendo risolto l'ultimo dubbio di formazione: Under o Schick? Anche da ciò dipende la scelta del modulo. E' probabile che contro i Reds sia riproposto il 3-4-2-1 visto contro il Barcellona, ma si sa anche quanto il tecnico romanisti rinunci difficilmente al 4-3-3. "Ma dobbiamo mantenere quella certa mentalità - precisa - perché solo così possiamo andare avanti". Un'altra cosa Di Francesco tiene a sottolineare: il Liverpool non è solo Salah. "Non abbiamo preparato la partita su di lui, ma in generale - spiega - e non c'è nessun piano segreto (come ha detto giorni fa Strootman ndr) per fermarlo anche se gli dedicheremo particolare attenzione. Non credo che se fermiamo Salah abbiamo risolto i problemi - aggiunge -: dobbiamo giocare da squadra, perché loro hanno altri grandi giocatori. Vi garantisco che gli altri due davanti (Firmino e Manè ndr) non sono da meno. Se rimpiango di non aver potuto allenare Salah? Lui voleva tornare in Premier e io sono contento di avere a disposizione giovani con grandi mezzi come Under. Quindi guardo avanti, e non al passato". Mentre Kolarov si spinge a dire che "a questo punto la Roma ci deve provare", nel senso di conquistare la Champions, Di Francesco preferisce volare più basso e limitarsi a ribadire che "la Roma non è qui per caso, come non lo è il Liverpool. La forza di giocare d'assieme domani sarà fondamentale, sapendo che il Liverpool è differente dal Barcellona, come ritmo e intensità, e noi dovremo essere al loro livello per competere".

SOGNANDO KIEV - Della semifinale di Anfield affascina anche la sfida tra due allenatori emergenti come quello della Roma e Klopp. "Lui ha fatto molto più di me - sottolinea Di Francesco -. Ci assomigliamo? Klopp è stato molto simpatico a dire che abbiamo tutti e due barba e occhiali, comunque la sua filosofia di calcio mi piace tanto, e che ci sappia fare l'ha dimostrato anche al Borussia. Sono contento e allo stesso preoccupato di affrontare un allenatore con quella mentalità. Ma lui ne troverà uno che come idee gli si avvicina. Sono contento di giocare questa semifinale, con l'idea di arrivare dove dice Kolarov". Di Francesco sogna un futuro da tecnico in Inghilterra? "Il mio pensiero principale è tenermi stretta la Roma - risponde -, in futuro mai dire mai. Forse sarebbe bello allenare qui, ma se Klopp in italiano sa dire solo spaghetti, io in inglese so dire solo hamburger". Ecco come, con una battuta, si può allentare la pressione: Kiev è vicina, la Roma deve solo saltare l'ultimo ostacolo.

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