Sean Cox, la famiglia: «Condizioni ancora critiche»

La nota è stata diffusa da un amico dello sfortunato tifoso dei Reds, aggredito da alcuni ultrà giallorossi prima della semifinale di andata: «Grazie a Roma e Liverpool per la solidarietà»
Sean Cox, la famiglia: «Condizioni ancora critiche»

TORINO - La famiglia di Sean Cox, il 53enne tifoso irlandese del Liverpool aggredito da alcuni ultrà della Roma prima della semifinale d'andata di Champions, ringrazia per i messaggi di solidarietà ricevuti dai supporter dei Reds, dalla comunità locale, da tante persone in giro per il mondo e in particolare dalle due società. Lo si legge in una nota diffusa attraverso i media in Irlanda da un amico, Fergus McNult, a nome della famiglia e del St.Peter Gaa di Dunboyne, club di calcio gaelico di cui entrambi sono dirigenti. McNult precisa che "le condizioni di Sean restano critiche" nell'ospedale in cui è ricoverato per le gravi lesioni alla testa riportate nell'aggressione della settimana scorsa.

«L'ultima settimana è stata dura per Sean, per la sua famiglia e il suo grande circolo di amici», scrive McNult, esprimendo «apprezzamento per l'enorme numero di messaggi e gesti di sostegno e di conforto. Ci piace inoltre riconoscere la solidarietà ricevuta dal profondo del cuore dal Liverpool e dalla Roma Football Club» aggiunge, chiedendo ancora una volta rispetto per la privacy della moglie di Cox, Martina, e della sua famiglia «concentrate negli sforzi di un recupero di Sean». Nei giorni scorsi si era parlato di una qualche cauta speranza dei medici per Sean Cox - un imprenditore e padre di tre figli molto benvoluto secondo i media locali nella cittadina irlandese in cui abita la sua famiglia - legata al possibile risveglio dal coma indotto, ma per ora non vi sono state conferme al riguardo dall'ospedale.

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