Champions League, Roma-Liverpool 4-2: sfuma la rimonta, Salah in finale con il Real Madrid

La doppietta di Nainggolan arriva troppo tardi. Il primo gol del belga all’86’, il rigore al 94’: a Kiev sarà sfida tra Klopp e Zidane
Champions League, Roma-Liverpool 4-2: sfuma la rimonta, Salah in finale con il Real Madrid© PA

ROMA – Il miracolo non si avvera, la speranza non si concretizza. La Roma resta ancorata alla magica e folle notte del 10 aprile, quella col Barcellona, ma con l'orgoglio che appartiene soltanto agli eroi per quanto fatto vedere nella ripresa. A tentare di spezzare il dominio europeo del Real Madrid sarà il Liverpool di Salah: all’Olimpico è 4-2 per i giallorossi grazie agli acuti finali di Nainggolan – il secondo su rigore - ma a Kiev va la squadra di Klopp forte del 5-2 di Anfield. Serata non entusiasmante dal punto di vista tecnico, con parecchi errori in fase di costruzione e sotto porta: la Roma assiste al gol di Mané, poi trova il pari con l’autorete di Milner prima delle firme di Wijanldum e Dzeko. Non perfetta la direzione di gara da parte di Skomina: un penalty non fischiato su Dzeko e un altro non dato per il tocco di mano di Alexander-Arnold. DiFra, incassati i meritatissimi applausi per il cammino della sua squadra, adesso deve tentare l’all-in in campionato: c’è ancora una qualificazione Champions da conquistare.

E pensare che la Roma, almeno nei primi minuti, riserva al calore dei numerosi tifosi presenti l’illusione di potersela giocare. Ma il sogno dell’ennesima remuntada stagionale comincia a svanire con il clamoroso errore di Nainggolan, che sbaglia il passaggio in una zona a rischio e regala ai Reds il contropiede che si conclude con l’1-0 di Mané al 9’. La squadra di Di Francesco reagisce con il suo uomo più propositivo, El Shaarawy, bravo a innescare un flipper sulla sinistra che porta il malcapitato Milner a un incredibile autogollonzo (15’). Da adesso è in poi è il Liverpool ad alzare la voce. E se Salah latita, Wijnaldum ripete la straordinaria partita dell’andata: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ringraziando il “suggerimento” di Dzeko, il centrocampista olandese deve soltanto appoggiare in rete per il sorpasso (26’).

Ci si affida anche alle iniziative personali e Florenzi sì che ci ha abituati bene, soprattutto in ambito europeo. La conclusione del jolly però, anche se deviata da Milner, si ferma sul palo e porta la Roma a chiudere il primo tempo in svantaggio. I giallorossi ottengono il pari al 52’ con il solito Dzeko dopo un intervento non perfetto di Karius sul tiro di El Shaarawy: il 2-2 spinge DiFra all’ingresso di Under (fuori uno spento Pellegrini) e al conseguente passaggio di modulo, il 4-2-3-1. La Roma avrebbe da recriminare per un paio di episodi controversi: un fallo in area su Dzeko non fischiato da Skomina per fuorigioco e un tocco di mano, sempre in area, di Alexander-Arnold sul sinistro del Faraone. Nell’ultimo quarto d’ora c’è spazio per il baby Antonucci, ma le occasioni più clamorose sono per il bosniaco (murato da Karius) e per Salah, che quasi approfitta della “coraggiosa” uscita di Alisson. I sigilli finali, che valgono l’amarissimo 4-2 per la Roma, sono di Nainggolan con una violenta conclusione dalla distanza (86’) e con il penalty arrivato troppo tardi, al 94’, quando ormai la sfida è già decisa.

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