Chiarimenti con Maldini e Guardiola
C'è modo anche di parlare di Paolo Maldini, con il quale Spalletti ha avuto una discussione pesante in occasione del match di campionato: "Penso di non dover dire niente a Paolo per la stima che ho di lui, perché parte da lontano. Con le telecamere si riprende ogni dettaglio, ma queste sono cose normalissime di spogliatoio. Quando ero allo Zenit e avevo la possibilità di decidere i nomi dei collaboratori, mi fu chiesto un profilo internazionale per dare più visibilità al club. Feci il nome di Paolo Maldini e furono felicissimi. Mi chiesero di contattarlo e lo feci, ma lui non accettò. Questo è per evidenziare la stima che ho della persona, del calciatore. Feci un post su Instagram, di giugno 2020, dove scrissi: «Il battito del calcio sarà bello anche da casa, Io lo vedrò dalla Scala del calcio». Per fare questo post misi delle maglie, quelle più vicine a me sono quelle di Maldini e De Rossi. Chiudendo, fu un dispiacere per me non aver salutato Maldini alla fine della partita".
Restando in tema di situazioni da risolvere, Spalletti ha chiarito anche quella relativa a Guardiola: "Ho capito dalla sua risposta che le parole che ho detto non sono state interpretate nel modo che intendevo. Quando parlo di Guardiola, mi devo alzare in piedi (si alza in piedi, ndr). Lui è uno degli allenatori che guardo costantemente. Se le mie parole non hanno fatto l'effetto che volevo, gli chiedo scusa, perché a me fa piacere se uno come lui parla bene del Napoli. Io dovrei metterci giorni per parlare delle sue squadre tanto ne parlerei bene. Se poi parliamo del Napoli che deve vincere la Champions, allora dico che noi non abbiamo l'ansia di dover dimostrare di dover vincere la competizione. Ora ci dobbiamo divertire, naturalmente mantenendo quella postura e quell'orgoglio che ci siamo meritati sul campo. Spero di poterci fare due risate con Guardiola su questo discorso davanti ad un buon caffè turco".