Juve, Chiellini: «Vogliamo la Coppa. L'ultima brucia ancora»

Il difensore bianconero: «Questo trofeo manca da troppo tempo. Pensiamo ancora all'ultima finale persa»

ROMA - A Giorgio Chiellini brucia tanto aver perso una finale di Coppa Italia e domani sera ecco l'occasione per rivincerla: «E' una finale speciale, questa Coppa manca da troppo tempo - dice il difensore bianconero - da dieci anni sono alla Juve e non mi è ancora andata giù l'ultima finale che abbiamo perso (col Napoli nel 2012, ndr). Abbiamo fatto uso di tante energie per arrivare fin qui, il pensiero è rivolto solo alla partita di domani. Se credo al Triplete? La nostra forza è pensare passo dopo passo, senza sognare o guardare troppo lontano. Abbiamo conquistato queste finali un passo alla volta, faremo di tutto per battere la Lazio. Per parlare di Triplete, però dobbiamo fare ancora tanta strada».

MAI SAZI - Al centrale toscano, che domani tornerà titolare all'Olimpico, interessano solo i prossimi traguardi della Juve: «Sono orgoglioso di potermi giocare la finale di Champions se penso a quante ne abbiamo passate, ne ho parlato spesso con Buffon, con Marchisio… E’ bello che possiamo goderci queste partite: ricordo Rimini, Frosinone, Crotone… è bello giocarsi ora questa Coppa, ci dà uno stimolo in più. In questi anni non ci siamo mai seduti sulle vittorie, né ci siamo accontentati. E’ questa la grande forza di questo gruppo». Sul fatto che la Juve sia rimasta l'unica italiana in corsa in Europa, Chiellini mostra rammarico (per gli altri), ma pure orgoglio (per la Juve): «E' un peccato che Napoli e Fiorentina non siano arrivati in finale, ora noi e le altre squadre italiane dobbiamo dare continuità. In Italia c'è un'importante presa di coscienza sull'Europa League, snobbata finora. Dal prossimo anno si potrà ribaltare tutto di nuovo per riavere il quarto posto in Champions». I successi non gli provocano noia, anzi: «Io sono stato senza vincere niente per sei anni e ora non mi annoio affatto a vincere. Abbiamo fatto tanti passi avanti, tirando fuori il meglio di noi stessi. Mi auguro di continuare così a lungo, la voglia di vincere e festeggiare non deve finire mai». Su Felipe Anderson, avversario domani: «Credo che possa cominciare a essere chiamato solo Felipe Anderson, senza paragonarlo per forza a Neymar e Cristiano Ronaldo. E’ cresciuto in modo esponenziale in questa stagione, ha fatto vedere di avere doti incredibili. Non è solo una promessa del calcio brasiliano. Ma per domani mi auguro che non stia tanto bene, che sia un po’ stanchino. Però è l’emblema del campionato della Lazio che ha tanti giocatori bravi, da Candreva a Biglia. Ma l’esplosione di Anderson ha permesso alla Lazio di far fare un ulteriore salto di qualità». Infine, sugli attaccanti del Barcellona: «Difficile dire chi temere di più, sinceramente ora pensiamo solo alla Lazio. Ci sarà tempo per parlare di pregi e difetti dei blaugrana. Suarez? Non c’è nessun problema, non ho bisogno di sentirlo, ma non ho rancore. Marcherò Suarez come fosse Bale, Ronaldo...».

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