Matri fa godere la Juve con la decima Coppa Italia

Nel primo tempo botta e risposta Radu-Chiellini. Ai supplementari decide Matri come a Firenze: la mossa giusta di Allegri. E adesso la Champions contro il Barcellona: voglia di Triplete
Matri fa godere la Juve con la decima Coppa Italia

TORINO - Il cielo sopra Roma è bianconero. Festa nella capitale, ovunque. Dopo lo scudetto, il quarto consecutivo, la Coppa Italia. Sì, la Juventus vince la sua Decima e fa un grandissimo regalo al presidente Andrea Agnelli nell'anniversario del quinto anno al vertice bianconero e ai tifosi che adesso sognano il Triplete.  Trionfo da cannibali, trionfo nel segno di Matri, in prestito dal Milan che gli paga pure una parte di stipendio. E il pupillo di Allegri si conferma grande bomber per grandi occasioni. Come Lazzaro, si alza dalla panchina entra e segna. Trionfatori a dispetto di una Lazio che va vicino al colpo del ko, ma non è neppure fortunata. Primo tempo con botta e risposta in undici minuti (Radu-ChiellinI), poi tanti intensità, non sempre accompagnata dalla necessaria lucidità. Djordjevic si mangia la rete vittoria nel finale della ripresa, Matri segna ma Orsato fischia per fuorigioco millimetrico, Tevez spedisce alle stelle. E si va ai supplementari. Dove Djordjevic prende un doppio palo e Matri colpisce duro come a Firenze. La differenza è qui. Nei panchinari che hanno fortune opposte. La mossa giusta è di Max. E adesso la Champions contro il Barcellona: voglia di Triplete che sale alta. I bianconeri hanno ancora gamba, voglia, fame e istinto del killer. Messi-Suarez-Neymar, stanno arrivando. E non hanno la pancia piena. Basta guardare come Carlitos Tevez insegue gli avversari, come un terzino che non molla l'osso. Prendere appunti e imparare...



BOTTA E RISPOSTA -  Allegri punta sulla difesa a tre, Pioli lo imita ed è è senza Biglia: meglio non rischiarlo in vista del derby. La Lazio ha vinto 6  edizioni. La Juve cerca la decima della sua storia, l'ultima è del 1995 con l'era Lippi. Grandi applausi per Pavel Nedved, grandi fischi per Stephan Lichtsteiner, gli ex in campo e in tribuna. Neanche il tempo di prendere le misure e al 4' c'è subito il gol di Radu, di testa a bucare Storari, saltando tra Pogba e Pirlo con grande stacco. Pareggia Chiellini all'11' con un colpo da maestro: calcio da fermo di Pirlo, sponda di Evra e acrobazia del difensore con i gradi da capitano che festeggia con il pallone sotto la maglia (bebè in arrivo). 1-1 e si ricomincia. Cataldi al 20' non finalizza bene una grande azione corale: Storari blocca la conclusione centrale.  E Tevez? Ci prova in un paio di occasioni, senza troppa mira. La partita, comunque, è bellissima, con rapidi capovolgimenti e nessun attimo di pausa. Si combatte con la grinta e la classe. La squadra bianconera sta meglio in mezzo, i biancocelesti si sacrificano per sopperire a certe mancanze. Spettacolo con Berisha in tuffo fuori dall'area, anche se l'arbitro aveva già fischiato. Il primo tempo finisce così sull'1-1-: prima parte per la Lazio, bella risposta della Juventus.


SECONDO ROUND - Nella ripresa subito Candreva pericoloso. E Vidal ci mette la gamba sullo scatenato Felipe Anderson. Si ricomincia con il solito filo conduttore: si va di qui e di là. Certo, non è che la precisione sia massima, ma il livello è buono. Anche Llorente si incunea ma non trova lo spunto. La squadra di Pioli sembra un po più decisa, pressa e si propone con maggior intensità. Duetto Tevez-Pogba al 54' ma nulla di fatto. Evra si prende un giallo e la gara si infiamma. Candreva è il più in palla ed è difficile da tenere: ammonito anche Bonucci. Radu esce per infortunio al polpaccio (tocca a Mauricio), nella Juve c'è spazio per Pereyra che subentra a Pogba non ancora al meglio. Il francese si siede in panchina non troppo contento. Djordjevic, appena entrato, impegna Storari: ma in realtà si mangia il gol. La Juve risponde con l'ingresso di Matri. Ultimi minuti per evitare i supplementari. Si tenta il tutto per tutto. I bianconeri non sfruttano un regalo laziale. Ma ci riprovano, senza intesa tra Tevez e Pereyra-Lichtsteiner. Il Tucumano fa il fenomeno in area, con tunnel e Matri segna su lancio di Pirlo ma Orsato aveva già fischiato il fuorigioco. Ci vorrebbe il guizzo dell'Apache, ma il tiro va in cielo. E l'arbitro fischia. Servono altri due tempi.


BRIVIDO DJ - Come in Supercoppa contro il Napoli a Doha, la Juventus va oltre nella fatica. E c'è anche la finale di Champions con il Barcellona, il 6 giugno a Berlino, ad attenderla. Clamoroso sinistro di Djordjevic al 4', con carambola doppia sui pali. L'Olimpico già stava esultando... Come la panchina laziale. Invece, mani nei capelli del serbo, incredulo. La risposta di Pereyra che serve Matri: non va. Poi ci riprova e colpisce come a Firenze. Gol della Juventus al 97' e via la maglietta per l'Ale di Coppa, con il destro decisivo e il giallo inevitabile. Stadio e avversari ammutoliti. Ancora quindici minuti con Keita come ultima mossa di Pioli. Pirlo impegna Berisha. Poi è uno stillicidio nervoso verso il fischio finale. Alle braccia al cielo, all'abbraccio infinito, ai cori, ai coriandoli, alla coppa alzata con Allegri che fa subito il bis. La Vecchia Signora conquista la Decima ed è grande festa. Sì, la banda di Max sa solo vincere. E il cielo sopra Roma è bianconero.



 

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