MILANO - L'esempio non piacerà ad alcuni tifosi rossoneri, ma è calzante: nel 2004-’05 l'allora difensore dell'Inter, Sinisa Mihajlovic, calciò la punizione che valse l'1-0 nella finale di ritorno contro la Roma e la conseguente vittoria della coppa Italia da parte del club nerazzurro. Quella coppa fu il primo trofeo importante per molti giocatori dell'Inter, il primo dell'era Mancini. Com'è andata nelle stagioni successive è inutile ricordarlo. Tutto questo per dire come la gara di questa sera contro il Crotone possa rappresentare la seconda tappa (la prima si è giocata ad agosto contro il Perugia) di un percorso che potrebbe portare il Milan a vincere un trofeo che manca da anni nella bacheca del club, ma che potrebbe soprattutto servire a formare quella mentalità vincente che probabilmente manca in diversi elementi della rosa di Mihajlovic.
CERCASI TROFEO - Basta scorrere la rosa del Milan e il palmares dei vari giocatori per capire come una coppa possa fare la differenza nella bacheca di ognuno di loro, ma soprattutto nella loro testa. Tolti Abbiati, Abate, De Sciglio e Balotelli, per esempio, nessun giocatore italiano di Mihajlovic ha vinto qualcosa a livello di prima squadra: Donnarumma, Calabria, Antonelli, Romagnoli, Poli, Nocerino, Bertolacci, Montolivo, Bonaventura e Cerci sono a secco. Fermi al palo anche Zapata, Ely, Mauri, Suso e Niang. Gli altri hanno vinto, chi molto - come Alex e Luiz Adriano (quest'ultimo 17 trofei, 15 in Ucraina) - chi meno (Honda, Diego Lopez, Bacca, Menez, De Jong e Kucka), ma in Italia, con squadre italiane, solo Mexes è riuscito ad alzare qualche coppa.
© Marco Canoniero