Coppa Italia, due giornate di squalifica a Sarri

Le parole del tecnico del Napoli a Mancini sono state ritenute "pesantemente insultanti", ma non c'è omofobia secondo il giudice sportivo. All'allenatore dell'Inter 5mila euro di sanzione
Coppa Italia, due giornate di squalifica a Sarri© www.imagephotoagency.it

TORINO - Due giornate di squalifica e 20mila euro di multa a Maurizio Sarri per gli insulti a Roberto Mancini nella sfida di Coppa Italia tra Napoli e Inter. È questa la decisione del giudice sportivo Gianpaolo Tosel. Il tecnico della squadra azzurra viene fermato "per avere, al 47° del secondo tempo, rivolto all'allenatore della squadra avversaria epiteti pesantemente insultanti; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale e dai collaboratori della Procura federale". Insulti pesanti sì, ma non discriminatori per il giudice sportivo. Nessuna squalifica invece per il collega interista, sanzionato con 5mila euro di ammenda "per avere, al 47° del secondo tempo, uscendo dall'area tecnica, tenuto un atteggiamento intimidatorio nei confronti dell'allenatore della squadra avversaria che l'aveva insultato; per avere inoltre, al termine della gara, negli spogliatoi, rivolto al Quarto Ufficiale un'espressione irriguardosa".

MANCINI: BASTA STRUMENTALIZZAZIONI - «Le esternazioni nel dopo gara di Napoli sono semplicemente in linea con la mia storia e la mia cultura calcistica. Non chiedo di condividere il mio modo di stare nel calcio, ma pretendo rispetto: in queste ore si sta montando una polemica e si stanno creando fazioni che spostano l’attenzione dal vero problema! Per questo vorrei che si mettesse un punto a questa storia che è stata oggetto di fin troppe strumentalizzazioni. Non ultima quella secondo cui, 15 anni fa, sarei stato perfino autore dello stesso insulto nei confronti di un giornalista, cosa non vera: non ho mai utilizzato quel termine perchè non ha mai fatto parte del mio linguaggio. Ribadisco la mia delusione, ma vorrei che la concentrazione tornasse ora sui nostri obiettivi sportivi e sulla prossima partita, fondamentale per il prosieguo della stagione dell'Inter». Così Roberto Mancini sul suo sito ufficiale.

IL COMMENTO DEL NAPOLI - «La decisione del Giudice Sportivo presso la LNP Serie A di Milano acclara formalmente l’assenza di qualsiasi connotazione razzista ed omofoba nelle parole pronunciate dal Mister Sarri nei riguardi dell’allenatore della squadra avversaria durante la gara di Tim Cup di martedì 19 u.s.. Conoscendo lo spessore umano e culturale del proprio Allenatore, il Napoli non ha mai nutrito alcun dubbio in merito e ritiene che il pentimento per le parole proferite, manifestato ripetutamente e pubblicamente da Sarri, attesti ancora una volta le qualità personali e la capacità di autocritica dello stesso. Escluso pertanto perentoriamente che le parole di Maurizio Sarri potessero essere espresse con spirito discriminatorio si auspica che l’allenatore dell’Inter possa accogliere le scuse più volte manifestate e che le vicende puramente sportive dei rispettivi Club tornino a concentrare l’attenzione dei media e del pubblico».

STRISCIONE PRO SARRI A CASTELVOLTURNO - 'Si grida allo scandalo per chi dice finocchio, ma per Vesuvio e terrone chiudiamo un occhio! *#iostoconsarri'. È il testo di uno striscione apparso la scorsa notte davanti all'ingresso della sede del Calcio Napoli, presso il Centro Tecnico di Castel Volturno. I tifosi che lo hanno esposto fanno parte di quel nutrito gruppo di sostenitori azzurri che ha utilizzato negli ultimi giorni l'hashtag #iostoconsarri per sottolineare il proprio sostegno e solidarietà nei confronti del tecnico toscano, dopo il diverbio con Mancini. L' hashtag #iostoconsarri ha fatto registrare fino ad ora diverse centinaia di tweet favorevoli a Sarri e critici (e spesso offensivi) nei confronti del tecnico dell'Inter. 

SARRI A STRISCIA: NON SONO OMOFOBO - "Una normale litigata da stress di fine partita, in un momento concitato è scappata qualche parola di troppo. Ho chiesto scusa a Mancini appena l'ho visto nello spogliatoio e poi pubblicamente": così Maurizio Sarri nel ricevere il Tapiro d'Oro (in onda questa sera alle 20.40) ha commentato con Valerio Staffelli la lite con Mancini e gli insulti al tecnico nerazzurro. "Non accetto accuse d'omofobia perché la mia storia parla d'altro - ha ribadito Sarri - ho avuto due amici omosessuali che purtroppo sono morti. È un'offesa dettata dalla rabbia. Mi sono scusato con tutti gli omosessuali, più di così non posso fare. Purtroppo in campo, sotto stress, può succedere. La prossima volta cercherò di stare zitto, però temo di rivederti - ha concluso il tecnico del Napoli rivolgendosi a Staffelli - perché per carattere ogni tanto mi scappa qualche parola di troppo".

NAPOLI, NESSUN RICORSO - "Il caso Sarri-Mancini fa giurisprudenza, ma il Napoli non farà ricorso": lo ha detto l'avvocato Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, intervenuto oggi a Radio Crc. "La decisione presa da Tosel - continua Grassani - non è stata facile perché ha dovuto giudicare una tematica mai contemplata prima. La vicenda ha una delicatezza fuori dal comune per cui questo caso fa giurisprudenza. Dal mio punto di vista è una decisione nel complesso di buon senso e di equilibrio, Tosel ha applicato le regole. Per ciò che concerne le ammende, - ha continuato l'avvocato della società azzurra - l'atteggiamento insultante non ritenuto discriminatorio di Sarri riveste una gravità maggiore rispetto ad un atteggiamento, quello di Mancini, intimidatorio ed un insulto rivolto al quarto ufficiale per cui i 20mila euro inflitti a Sarri rappresentano un'aggiunta alle due giornate di squalifica e ci sta rispetto alla vicenda del suo complesso". "Non faremo ricorsi, - ha ribadito il legale del Napoli - la società non mi ha dato mandato perché questa vicenda ha fatto già parlare troppo ed è giusto l'auspicio di Sarri affinché si parli del Napoli solo per ciò che fa in campo". Secondo Grassani, "La delicatezza di questa vicenda, anche per il clamore mediatico che a livello mondiale si è generato, è massima e questa corretta amministrazione della giustizia di Tosel serve da monito per lanciare un segnale forte a tutto il mondo del calcio. Due giornate di squalifica e 20mila euro di ammenda non rappresenta una sanzione di lieve entità e l'auspicio, rispetto ad una sanzione che è accettata e sarà scontata, è che si volti pagina senza che la vicenda porti ad ulteriori strumentalizzazioni". "La norma che regola vicende del genere esiste - ha detto ancora Grassani - e ha una finalità fondamentale, che è quella di tutelare la libertà di ogni soggetto di aderire a una religione, un partito politico e sposare una scelta sessuale piuttosto che un'altra. La vicenda Sarri-Mancini aveva già superato ogni confine dal punto di vista mediatico e rappresenterà per tutti un invito all'autocontrollo perché che siano discriminazioni sessuali o meno, quando capitano queste vicende creano sempre un danno al movimento e al soggetto in questione". "Ho sentito De Laurentiis subito dopo Napoli-Inter e mi pare che abbia rispettato la decisione degli organi", ha concluso l'avvocato del Calcio Napoli.

 

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