Tango Juventus sul Napoli: 3-1. Doppio Dybala di rigore, Higuain spietato

Andata della semifinale di Coppa Italia: Callejon porta in vantaggio la squadra di Sarri, ma nella ripresa l'ingresso di Cuadrado cambia il match. A segno subito la Joya che raddoppia sempre dal dischetto. E il Pipita lascia il segno. Proteste degli azzurri per il fallo su Albiol
Tango Juventus sul Napoli: 3-1. Doppio Dybala di rigore, Higuain spietato© LaPresse

TORINO - L’andata della semifinale di Coppa Italia va alla Juve che ribalta il Napoli nella ripresa: vittoria per 3-1. Sì, un primo tempo equilibrato e caratterizzato dal gol di Callejon e dalla fatica dei bianconeri nell’impostare le azioni. Da tre a quattro in difesa, Allegri cerca di dare la scossa. Scossa vera in avvio di secondo tempo con l’ingresso di Cuadrado. Il ballerino colombiano cambia il volto alla Juve che passa subito con Dybala su rigore e poi con Higuain, nella dura legge dell’ex. Ancora la Joya sempre dagli undici metri e la squadra di Allegri balla il tango. Tango argentino: con una coppia così si può vincere tutto. E la Vecchia Signora è davvero sulla buona strada. Il Napoli si attacca agli episodi negativi, protesta, ma non sfrutta il vantaggio e riparte nella ripresa con il freno a mano. Altra musica invece per la Juve. Cuadrado è l’ago della bilancia nel gioco: con lui c’è velocità, c’è imprevedibilità. E con lui si scatena l’attacco. Irrefrenabile. Non a caso l’ingresso del colombiano sposta l’inerzia della partita. I cambi di Sarri, invece, non aiutano a tenere il risultato. Anzi… Juve da Triplete, quindi. Juve che deve tenere alto il ritmo, sempre. E magari mandare definitivamente in pensione la difesa a tre, forse superata dagli eventi e dagli interpreti a disposizione del tecnico campione d’Italia.



LE SCELTE - Allegri ri-vara la retroguardia a 3 con il ritorno della BBC. Tridente d’attacco con Dybala, Higuain, Mandzukic. Sarri risponde con Milik, Callejon e Insigne. Più che turnover è una variante, per entrambi.  Pubblico delle grandi occasioni allo Stadium, ma senza tifosi ospiti. E minuto di silenzio per ricordare Roberto Fiore, ex presidente partenopeo scomparso lunedì.

CHE RITMO, CALLEGOL - Si parte subito al massimo. Grande chiusura di Chiellini su Milik, brividi per Neto. E poi Dybala spaventa Reina. Ancora il gigante polacco a sfruttare un’azione di Rog, ma è un nulla di fatto. Insomma, botta e risposta continuo. Per il Napoli 60 reti in campionato, per la Juve solo 17 quelli subiti: ecco un’altra chiave del match. Bonucci, tanto per gradire, si prende anche il ruolo di regista basso a dettare il ritmo. La squadra di Sarri cerca il pressing alto, quella di Allegri fa girare la palla. Al 23’ lo spunto di Insigne che impegna Neto, ma il tiro è centrale e facile preda del portiere brasiliano. Ci prova anche Hamsik, sicuro il bianconero nella presa. La gara è molto equilibrata e Allegri si sbraccia per segnalare come sviluppare il gioco: chiede sacrificio a Mandzukic e cambia in 4-4-1-1 o 4-2-2 a seconda della fase, per contenere meglio il Napoli. Ma in campo non capiscono subito, restando a tre. Al 33’ ecco Higuain che si incunea e cerca il puntone, però non inquadra la porta. Applausi per il Pipita che sente molto il match. E al 36’ passa il Napoli: duetto Milik-Insigne, palla a Callejon che non sbaglia. Colpisce lo spagnolo ed è vantaggio allo Stadium. Per lui decima rete stagionale. E pubblico improvvisamente zittito dalla bella azione degli ospiti. La partita si infiamma. E Allegri chiede alla Juve di stare calma, di ragionare di più.  Manca un po’ di velocità, invero. Al 45’ il Pipita  è steso in area e chiede il rigore, poi Mandzukic e Lichtsteiner trovano super Reina in un doppio tiro al bersaglio sfortunato. E il primo tempo si chiude con il Napoli avanti 1-0 in casa della Juve. Roba rara.



JOYA JUVE, PIPITA SHOW - Dentro Cuadrado per Lichtsteiner. Pronti via, c’è il rigore per i bianconeri per intervento di Koulibaly su Dybala. L’argentino va dal dischetto: Reina spiazzato ed è 1-1 (mai Paulo aveva segnato agli azzurri…). Partita riaperta in un amen e Stadium che riprende a cantare (con qualche coro di troppo contro la città di Napoli). Riprendono anche le botte. Ma ci sta, vista l’importanza del match.  La Juve ha un’altra marcia, adesso: merito dell’atteggiamento e dell’ingresso in campo del jolly colombiano. Bianconeri più cattivi e vogliosi, certo. E Napoli un po’ sorpreso. Esce Hamsik, entra Zielinski; esce Milik, entra Mertens. Davanti di nuovo i tre bassotti per Sarri. Tocca alla Juve però segnare con Higuain che sfrutta defilato un salto a vuoto di Koulibaly e l’uscita a vuoto di Reina. Match ribaltato e la dura legge del Pipita si abbatte sul Napoli. Al 23’ scappa Dybala, Reina atterra Cuadrado ed è rigore, di nuovo. Napoli protesta per il fallo precedente su Albiol nell’altra area dal quale è scaturito il contropiede. Dal dischetto ancora Dybala: 3-1. E’ fuga Juve con i suoi attaccanti argentini. In pochi secondi il match è trasformato in monologo bianconero. Episodi, sì, ma anche attacchi in serie. Ma gli azzurri non mollano, serve massima attenzione. Ecco Alex Sandro per Asamoah: energie fresche in fascia. E Dybala (4 reti in Coppa Italia), osannato, lascia il posto a Pjaca. Un altro interprete di lusso per i bianconeri che controllano fino alla fine.
E lo Stadium si alza in piedi per applaudire la Juve: il fortino si conferma tale. Qui Madama sa solo vincere. In ogni competizione. L’operazione Triplete è in atto…

LE FORMAZIONI INIZIALI
Juventus (3–4-3): Neto; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner Pjanic, Khedira, Asamoah; Dybala, Higuain, Mandzukic. All. Allegri
Napoli: (4-3-3): Reina; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; Rog, Diawara, Hamsik; Callejon, Milik, Insigne. All. Sarri

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