© www.imagephotoagency.itROMA - «Si incontrano due squadre mature, che sanno difendersi». Simone Inzaghi se l’aspetta così: «Dovremo cercare di essere veloci nel girare la palla e fare squadra perché alla Juve schierata è difficile da fare gol». Intensità, corsa e aggressività, in fondo la solita ricetta in salsa laziale. Con la certezza del modulo 3-5-2, ma con alcune variabili che dipendono dalle condizioni dei suoi giocatori. Anche se, riassumendo le ansie della vigilia, l’unico vero dubbio riguarda Marco Parolo. Nel primo pomeriggio il centrocampista azzurro sembrava averli dissolti, uscito con il ginocchio malconcio dal confronto del Franchi con la Fiorentina, ieri era finalmente in campo per la rifinitura. E’ l’ultimo match importante per la Lazio, ormai qualificata di diritto all’Europa League, Inzaghi ha chiesto un ultimo sforzo al giocatore da lui più impiegato finora assieme a Milinkovic-Savic e Biglia. Parolo ieri ha risposto presente, stringerà i denti, anche se in serata Inzaghi era parso ancora un po’ dubbioso e fuori microfono aveva glissato: «Vediamo, abbiamo ancora l’allenamento di domani». L’alternativa è il giovane Murgia oppure una rivoluzione che vedrebbe Radu a sinistra con Lulic intermedio. Certi del posto Biglia, saldamente in regia, al cui fianco ci sarà Milinkovic-Savic. Il serbo era rimasto a Roma saltando la trasferta di Firenze proprio per presentarsi pronto all’appuntamento della stagione. Sugli esterni confermati Basta e Lulic, in attacco Keita favorito su Anderson: il senegalese ha giocato titolare anche a Firenze ma difficilmente Inzaghi rinuncerà alla sua venagol nell’ultimo periodo. In difesa, Bastos resta favorito per affiancare Wallace e de Vrij. Anche l’olandese viene da una giornata di riposo proprio per farsi trovare pronto.