Coppa Italia, Juventus-Genoa 2-0: Dybala e Higuain si regalano i quarti con il Torino

La Joya si sblocca e apre le marcature al 42', il Pipita la chiude a un quarto d'ora dal termine: il 3 gennaio sarà derby
Coppa Italia, Juventus-Genoa 2-0: Dybala e Higuain si regalano i quarti con il Torino© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - C’è un ghiaccio che a 0 gradi invece di formarsi si scioglie: è il ghiaccio in cui erano rimasti intrappolati da un mese (Sampdoria-Juventus 3-2) i gol di Paulo Dybala. Tornato titolare dopo le panchine di Juventus-Inter e Bologna-Juventus, la Joya è tornato anche a segnare e ha firmato la vittoria che apre alla squadra bianconera le porte dei quarti di Coppa Italia e del derby con il Torino, che andrà in scena il 3 gennaio. Una firma poi ribadita con l’assist a Higuain, che ha chiuso la partita un quarto d’ora dopo essere entrato.

Con Mandzukic ai box per il taglio al polpaccio destro rimediato al Dall’Ara e il Pipita inizialmente in panchina per rifiatare, Allegri per Dybala ha rispolverato il vecchio ruolo di centravanti, che l’argentino ricopriva nel Palermo. Ruolo interpretato con il proprio stile dal numero 10, che con il Genoa racchiuso nella propria metà campo è spesso arretrato per cucire il gioco e liberare spazio per gli inserimenti di esterni e centrocampisti. Non a caso proprio da questi giocatori sono arrivati i primi pericoli per Lamanna. A impegnare il portiere del Genoa, dopo 25 minuti in cui i rossblù avevano limitato i rischi, è stato per primo Douglas Costa, ottimamente servito da un Bernardeschi determinato e spesso capace di saltare il proprio avversario. Proprio l’ex viola al 31’ ha colpito in diagonale da sinistra l’esterno della rete, dopo aver controllato un cross basso del brasiliano, che poco più tardi ha servito un assist simile a Dybala, anche lui impreciso al tiro. In mezzo chance anche per Marchisio, che ha calciato alto dopo un ottimo inserimento. Le quattro conclusioni in meno di un quarto d’ora, però, erano state un chiaro segnale. Concretizzato al 41’: palla rasoterra da destra di Marchisio, velo di Lichtsteiner, poi Dybala perfetto nel controllare, girarsi verso il centro e battere Lamanna con un sinistro a girare sul secondo palo.

Raggiunto il vantaggio, nella ripresa la Juventus ha abbassato un po’ troppo il ritmo, facendo arrabbiare Allegri e permettendo al Genoa di rendersi pericoloso. Molto pericoloso al 15’ e al 19’ con Galabinov: prima un suo potente diagonale di sinistro è stato deviato sopra la traversa da Szczesny, poi il suo tentativo a girare con lo stesso piede è uscito di poco. I rischi corsi hanno scosso la Juve, che subito dopo si è resa pericolosa con un grande assist di Bernardeschi sprecato da Sturaro e poi ha chiuso i conti al 31’: palla in verticale di Dybala per Higuain, dribbling verso destra su Gentiletti e diagonale imprendibile del Pipita. Anche il Genoa a quel punto ha rotto un ghiaccio: al 32’ Ballardini ha infatti mandato in campo Giuseppe Rossi, al rientro dopo l’ultimo grave infortunio. L’attaccante si è presentato con un sinistro alto da fuori, ma è stato l’arbitro Maresca a far correre brividi ai bianconeri quando al 42’ ha fischiato un rigore per fallo di Asamoah su Pellegri. Anzi, presunto fallo, visto che dopo aver rivisto l’azione con il Var ha annullato la propria decisione. E la partita, stavolta davvero, è finita lì, con la Juventus che per la settima volta di fila ha chiuso con la porta inviolata.

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