Coppa Italia, cori antisemiti e razzisti durante Lazio-Novara

Un ristretto gruppo di tifosi ha cantato «Giallorosso ebreo» e «questa Roma qua sembra l'Africa»
Coppa Italia, cori antisemiti e razzisti durante Lazio-Novara© LAPRESSE

ROMA - Cori antisemiti e a sfondo razzista dalla curva nord laziale durante la sfida di Coppa Italia contro il Novara. Alla mezzora di gioco dal settore più caldo della tifoseria biancoceleste si sono levati i cori "giallorosso ebreo" e "questa Roma qua sembra l'Africa". Cori anche contro i Carabinieri. Allo stadio sono presenti 13 mila persone, i cori arrivano da un ristretto gruppo della curva e nel 'semideserto' degli spalti l'eco è evidente.

SETTIMANA CALDA - Il nuovo episodio all'Olimpico arriva al culmine di una settimana calda sul fronte tifoserie: martedì  notte gli scontri tra ultras Lazio e forze dell'ordine a Piazza della Libertà, in occasione della festa per il compleanno del club, e nelle stesse ore la diffusione di volantini antisemiti che prendevano di mira Lazio e Napoli, firmati da un sedicente gruppo di romanisti.

LA REAZIONE DELLA LAZIO -  La Lazio ha commentato attraverso il portavoce Arturo Diaconale«Faccio parte di quel 98% di quei spettatori che i cori non li ha sentiti. Non metto in discussione né la buona fede né tantomeno l'udito di chi li ha ascoltati. Se ci sono stati la società condanna qualsiasi tipo di coro razzista e antisemita, ma bisogna anche valutare le dimensioni del fenomeno senza ingigantire il fenomeno. Credo ci sia una forma di psicosi che gonfia episodi e questioni marginali e minoritari e apparentemente inesistenti in questioni gigantesche. Ho letto i cori nello stadio, come se tutto lo stadio avesse fatto cori razzisti. Viviamo in un ambiente particolare in cui le notizie possono girare in tutto il mondo e danneggiare l'immagine della società». Tra i cori incriminati, quello "questa Roma qua sembra l'Africa": «Per fare una battuta - rileva Diaconale nella sala stampa dell'Olimpico dopo la partita - non vorrei che gli africani si indignassero per come è ridotta Roma in questo periodo. Trasformare questa battuta in un episodio clamoroso è qualcosa di molto grave. Invito a dare la giusta collocazione per episodi del genere. Se poi ci sono piccolissimi gruppi che possono approfittare della psicosi mediatica, in modo da sottoporsi all'attenzione generale, può essere che ci sia, ma non bisogna favorire questi tentativi al di fuori della loro reale identità».

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