Roma umiliata a Firenze: 7-1 dalla Fiorentina, triplo Chiesa

Serata di festa al Franchi: Muriel, Benassi e una doppietta di Simeone affondano i giallorossi, completamente allo sbando
Roma umiliata a Firenze: 7-1 dalla Fiorentina, triplo Chiesa© Getty Images

TORINO - Come le serate più nere contro Manchester United e Bayern, la Roma perde 7-1 al Franchi e saluta la Coppa Italia, con i viola ora prossimi avversari della vincente tra Atalanta e Juventus. Fiorentina scatenata, spumeggiante, travolgente; giallorossi schiantati, umiliati, svaniti. Un risultato che esalta il grande momento della squadra di Pioli - fisicamente straripante e caricata psicologicamente dall'arrivo di Muriel, finora il grande colpo del mercato di gennaio in Serie A - e che si abbatte come un uragano sulla fragile serenità che Di Francesco aveva faticosamente costruito e tenuto in piedi in questi mesi e che invece ora va a pezzi, già incrinata dai risultati di inizio d'anno. Pastore e Schick - gioielli dei mercati estivi di Monchi - che di nuovo non trovano anima né collocazione, un centrocampo in continuo affanno, una difesa che annaspa imbarazzante sotto l'acqua di Firenze e che naufraga sotto le ondate viola: anche le cifre sono impietose, sono dodici i gol subiti in tre partite da una squadra apparsa allo sbando.

CHIESA TRAVOLGENTE, DEDICA AD ASTORI - Si vede subito Zaniolo con una conclusione, ma il palcoscenico se lo prende Chiesa: l'attaccante è una spina nel fianco per la difesa giallorossa, dopo tre minuti spaventa Olsen scheggiando il palo da fuori area e dopo sette porta in vantaggio la Fiorentina, finalizzando una gran palla di Mirallas sfuggito in velocità a Florenzi al termine di un contropiede travolgente. Grande movimento dell'attaccante viola nell'occasione del gol, con Kolarov assente in fase di ripiego e con Fazio beffato dal taglio verso l'interno dell'avversario, ed esultanza con le braccia al cielo e le mani a formare il numero 13 di Astori. La Roma ha subito l'occasione del pari ma è il palo a fermare il colpo di testa di Cristante, mentre nessuno ferma Chiesa, straripante, lanciato ancora da Mirallas in contropiede: Kolarov sbaglia la trappola del fuorigioco, il numero 25 si invola verso Olsen e lo supera con uno scavetto. E' il 18'.

KOLAROV ACCORCIA, TRIS MURIEL - Si fa male Vitor Hugo, dentro Laurini e Milenkovic centrale con Pezzella. La Roma si risveglia con Kolarov, bravo a seguire l'azione offensiva e ad accentrarsi seguendo il suggerimento di El Shaarawy, sinistro sul quale Lafont quasi non si tuffa neanche. Partita riaperta al 28' ma richiusa cinque minuti più tardi da Muriel: Biraghi fa fuori Florenzi nell'uno contro uno e mette al centro, il colombiano piazza il pallone che, complice una deviazione, beffa Olsen per il tris Fiorentina, è il 3-1 con cui si va all'intervallo anche per la parata di Lafont d'istinto sul colpo di testa di Schick, unico pericolo creato dal ceco. 

BENASSI SPIETATO, ROMA A FONDO - Di Francesco cambia: dentro Pellegrini per Nzonzi e Dzeko per Pastore. Chiesa si fa male in un contrasto ma stringe i denti e resta in campo con una fasciatura al ginocchio, Lafont salva sul colpo di testa di uno Zaniolo tra le poche note positive giallorosse ma è ancora Fiorentina a segno: El Shaarawy e Cristante la combinano grossa in fase difensiva, Muriel ringrazia e serve un pallone perfetto a Benassi che in diagonale infila il poker viola. 

ROSSO A DZEKO, TRIPLETTA CHIESA, DE ROSSI IN CAMPO - Roma al tappeto, saltano i nervi a Dzeko che si becca il rosso diretto per una parolina di troppo al direttore di gara. Giallorossi in dieci, De Rossi si prepara a rientrare in campo dopo mesi ma si vede anche arrivare a bordocampo il quinto gol viola, ancora con uno scatenato Chiesa al quale Pioli concede e il Franchi riserva la standing ovation a meno di un quarto d'ora dalla fine. Entra Simeone che ci mette pochi minuti a mettere anche la sua di firma sulla goleada, 6-1 umiliante che diventa 7-1 a un passo dal 90', ancora con l'argentino che esulta furioso mentre i tifosi giallorossi in trasferta cantano "andate a lavorare". 

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