Juve-Inter, la grande beffa. E la grande rissa: Stadium come un ring

Partita equilibrata, poi Cuadrado la sblocca ma a tempo scaduto Bremer combina il disastro toccando con la mano. Lukaku pareggia, poi espulsioni e zuffe. Del Piero in tribuna stava festeggiando...
Juve-Inter, la grande beffa. E la grande rissa: Stadium come un ring© LAPRESSE

TORINO - Il derby d’Italia, andata della semifinale di Coppa Italia, finisce 1-1. E con Cuadrado e Lukaku espulsi, ovvero i marcatori che salteranno il ritorno. E finisce a rissa, degna del Sei Nazioni di rugby. Da censurare. Come Handanovic che si becca il rosso, e Dzeko che aizza i tifosi nerazzurri. Insomma, roba da derby d'Italia vero. Eppure, per la Juve, è una beffa. Perché controlla la gara, riesce a difendersi alla grande come al solito. E a colpire in fondo, con il colombiano. Sembra il solito copione da corto muso vincente. Eppure, eppure succede l'indicibile. Succede che Bremer imbambolato, solo soletto, al posto di respingere tocchi con il braccio. Dal dischetto a tempo scaduto Lukaku impatta e inveisce contro chi lo fischia. Poi fioccano i rossi e le zuffe. Fioccano i cartellini e le mischie. Brutta fine, e il ritorno a San Siro, il 26, sarà caldissimo. Detto questo, ad Allegri sono mancati i guizzi decisivi di Vlahovic e Di Maria, sostituiti e incavolati neri. Ma la beffa è il mani del brasiliano numero 3, che non si dà pace. Il resto è meglio dimenticarlo. La Coppa Italia è e resta la via per l'Europa ed è ancora a portata, ma servirà un altro... round.

Le scelte di Allegri e Inzaghi

Un martedì sera elettrico, con scelte dettate anche dal calendario e dagli impegni ravvicinati. In porta Perin da una parte e Handanovic dall'altra; in avanti Di Maria con Vlahovic nella Juve, Dzeko e Lautaro Martinez nell'Inter. I big ci sono, con qualche riserva promossa titolare.

Sempre Juve-Inter, sempre sentita

Mai una partita come le altre, Juventus-Inter. Perché c'è rivalità, perché c'è ruggine. Al 4' la prima folata dei bianconeri con Di Maria che sfiora il gol del vantaggio: Handanovic in angolo. Da subito è un match vibrante, con azioni di là e di qua. Locatelli e Danilo ci provano dalla distanza, ma vanno fuori bersaglio. Come Lautaro di testa. Dimarco invece calcia centrale la punizione, facile per Perin. Poi la Juve accelera e lo Stadium si infiamma. Dzeko non segna da oltre due mesi, il primo tiro è fiacco. Al 33' brividi all'Allianz: dopo giocata di Edin, da posizione favorevole Brozovic tira a colpo sicuro, Perin interviene e salva la Juve. C'è un check del Var, ma tutto è regolare. Allegri urla la sua rabbia contro Kostic che non copre, anche questo fa parte del match. Da Fagioli a Vlahovic: colpo di testa troppo molle. Poi è bagarre in area Juve, tra richieste di rigori e calcioni. Al 45' decisivo Bremer in scivolata su Dimarco. Dall'angolo, D'Ambrosio di testa non trova la porta. E il promo tempo va in archivio con un nulla di fatto.

Alessandro Del Piero alè...

Si ricomincia con gli stessi interpreti e un equilibrio totale da sbloccare. D'altronde, nessuno vuole scoprirsi troppo, anche perché questa è solo l'andata. Passa sulla testa di Vlahovic la prima occasione, ma la palla si alza sopra la traversa. Lo Stadium chiama a gran voce Alessandro Del Piero, presente sugli spalti: il coro è quello storico: «C'è solo un capitano...»; e «Alessandro Del Piero, Alessandro Del Piero olè...».

Vlahovic e Di Maria, nervosismo Juve

Nel frattempo l'Inter prova a passare, ma le azioni sono ingarbugliate. Anche per i bianconeri, però: chiedere a Vlahovic e Kostic, per esempio. Si scaldano Miretti e Chiesa, per aumentare lo sprint bianconero. Nel contropiede, Inter vicino al vantaggio con Mkhitaryan, dopo disimpegna errato di Locatelli. Ecco i cambi: fuori il Fideo, che si arrabbia, e Fagioli. Danilo tenta la botta da lontano, a lato. Il ritmo è notevole, le emozioni non mancano, davanti ad Handanovic e Perin. La mira difetta, però. Dentro Lukaku e Gosens, per aumentare la spinta nerazzurra. Al minuto 72 è il momento di Milik per Vlahovic, non soddisfatto pure lui (785 minuti senza gol su azione - in maglia Juve - sono però una macchia per l'attaccante serbo). Cavallo Pazzo Rabiot si scatena, Milik manca la deviazione di un soffio. Lukaku si prende un giallo per un fallaccio su Gatti: meritava il rosso. Minuto 82: la palla a Cuadrado che la butta dentro (con l'aiuto di Bastoni che però non può fare nulla). L'Allianz diventa una bolgia, l'effetto decibel a mille è devastante. Il colombiano si inginocchia, le gente lo osanna. Il trecentenario a strisce è un big fino alla fine e la storia continua. Salta tutto lo Stadium, salta Alex con loro. E la gioia dei tifosi è al massimo, come quella di Del Piero che alza il pugno al cielo con sorriso smagliante. In area, Locatelli e Gatti salvano su Lukaku, ed esultano come avessero segnato. Grinta al Max, come chiede Max. Ma a venti secondi dalla fine tocco di mano Bremer - da solo, senza spinta - e rigore fischiato: il Var conferma. Tira Lukaku e segna a tempo abbondantemente scaduto zittendo i tifosi. Incredibile beffa per i bianconeri, poi giallo a Cuadrado e Lukaku viene espulso. Al ritorno, il 26 aprile a San Siro, i due marcatori non ci saranno. E servirà una Juve di ferro per andare in finale.

 

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