© Foto TricaricoI problemi, per la Virtus Verbania, non sono terminati nemmeno dopo la promozione in Serie D. Perchè la società biancocerchiata, che vede all'orizzonte un futuro particolarmente incerto, ha registrato le dimissioni irrevocabili dalla presidenza onoraria di Luigi Pedretti. La figura cardine del passaggio societario che ha visto la Virtus Cusio diventare Virtus Verbania, con il conseguente trasloco da San Maurizio D'Opaglio a Verbania, ha deciso di abbandonare la nave biancocerchiata perchè in totale disaccordo con la gestione societaria del presidente Giuseppe D'Onofrio. In particolare, ciò che fa rumore, è il mancato pagamento di alcuni rimborsi spese ai giocatori, oltre alle insolvenze nei confronti di alcuni ristoranti in cui la squadra ha mangiato in trasferta. E anche in vista della prossima stagione, i dubbi e le perplessità rimangono, D’Onofrio ha affermato che da solo non iscriverebbe la squadra in Serie D, e dopo la trasformazione della società in Srl, è alla ricerca di un sostegno da parte di altri imprenditori del territorio, ma in questo momento il suo appello è rimasto inascoltato. Anche l'ipotesi di un’eventuale fusione con qualche società della zona (vedi la Juve Domo, che pareva interessata) potrebbe complicarsi notevolmente, visto che la società biancocerchiata è reduce dal cambio di denominazione sancito la scorsa estate. Alle porte un accordo con il Verbania 1959 per riportare il nome (ed i titoli) della storica società lacuale, utile anche per azzerare i trentacinquemila euro di premi preparazione che la Virtus dovrebbe pagare alla società di Montani. L’unica quasi certezza, in vista della prossima annata, sembra essere l'addio del tecnico Lucio Brando, il grande artefice del salto di categoria, che dovrebbe sposare la causa della Juve Domo e subentrare ad Antonello Foti, giunto ormai al termine del suo mandato alla guida dei granata. Per la Virtus Verbania non c'è stato nemmeno il tempo di gustarsi la vittoria del campionato, ottenuta a Banchette non senza patemi d'animo.