Giovanili - Rapid Torino e LG Trino, una beffa assurda

Giovanissimi biancorossi e Allievi biancoblù costretti a rinunciare ai Regionali per fatti risalenti alla passata stagione: superati i 12 mesi complessivi di squalifica a propri tesserati scatta lo stop
Giovanili - Rapid Torino e LG Trino, una beffa assurda

Un pasticcio che rischia di rovinare definitivamente la stagione di due squadre. Che pagano colpe non loro. Per Rapid Torino ed LG Trino è stata una settimana particolarmente movimentata, visti i provvedimenti riportati sul Comunicato del 13 ottobre. Le due squadre, rispettivamente le categorie Giovanissimi del Rapid Torino e Allievi dell'LG Trino, non avranno la possibilità di accedere alla fase regionale.

La norma fa acqua da tutte le parti

La decisione, presa a tavolino, riguarda una specifica norma che non consente alle squadre di superare i dodici mesi di squalifica cumulativi tra i propri tesserati per i fatti accaduti in una singola partita. Più semplicemente: se uno o più tesserati superano un anno di squalifica complessivo la stessa categoria, nella stagione successiva, non avrà la possibilità di disputare il campionato regionale. La norma non riguarda solamente il Piemonte, ma riguarda l'intera Lega Nazionale Dilettanti e ha un preciso obiettivo: punire in maniera esemplare dei tesserati che si comportano in maniera non consona all'interno dell'impianto di gioco e di conseguenza accentuare la responsabilità oggettiva delle società che vengono coinvolte in fatti poco edificanti dal punti di vista disciplinare. Ma la norma, che per alcuni aspetti può essere considerata utile per prevenire comportamenti scorretti da parte di giocatori, allenatori e dirigenti, fa acqua sotto troppi punti di vista. Il primo riguarda le tempistiche: Rapid Torino (che paga la somma di squalifiche rimediata da giocatori, dirigenti e dall'ex tecnico Carrer dopo la gara contro la Novese del dicembre scorso) ed LG Trino (che ha rimediato la squalifica l'anno scorso per via del comportamento fuori controllo del dirigente dei Giovanissimi Davide Bianco in una gara dei provinciali di Vercelli) sono state avvertite dal Giudice Sportivo a pochissime giornate dal termine della fase provinciale 2016-2017 e non nella stagione, ovvero la scorsa, in cui i fatti si sono verificati. Il secondo pomo della discordia riguarda il bersaglio della squalifica. Perchè il Rapid Torino è costretto ad abbandonare anzitempo la corsa alla fase regionale con la categoria Giovanissimi, la stessa coinvolta l'anno scorso nei fatti di Novi Ligure. Ma a pagare per tutti non sono i 2001 imputati, bensì i 2002, che pure hanno avuto il merito di mantenere la fedina “sportiva” pulita. E sulla scia di questo caso è emblematica la posizione che coinvolge l'LG Trino, visto che il dirigente Davide Bianco nella stagione 2015-2016 si occupava dei Giovanissimi 2001, mentre la squadra colpita quest'anno è quella guidata da Gianluca Mero, ovvero la categoria Allievi 2000. Rapid Torino ed LG Trino, vista la posizione assunta dalla giustizia sportiva, sono già costrette a dire addio ad ogni velleità di qualificazione ai regionali, benchè i risultati del campo lasciassero ben sperare entrambe, visto che i gruppi di Caretto e Mero erano in piena corsa per il passaggio alla seconda fase. Di fatto la stagione, già a metà ottobre, risulta compromessa per ragioni che esulano sia dal calcio giocato che dai comportamenti tenuti in campo dalle due formazioni.

La posizione delle società

Netta la presa di posizione del direttore generale del Rapid Torino Augusto Guazzotti: «Faremo sicuramente ricorso, ma ritengo a prescindere da tutto che questa decisione e la tempistica con la quale ci è stata comunicata sia assurda. Oggi non c'è più un solo tesserato nel gruppo coinvolto nei fatti di Novi Ligure dello scorso anno e sono dell'avviso che la giustizia sportiva debba esaminare caso per caso ogni singola situazione e non prendere decisioni che penalizzano tesserati che non hanno fatto nulla». Dello stesso avviso anche il dg dell'Lg Trino Marco Aceto: «Ci siamo già rivolti ad un legale, perchè vogliamo andare fino in fondo a questa questione. Davide Bianco non è più in società e non capisco perchè debba essere punita una squadra che non è coinvolta nemmeno in minima parte dai comportamenti del nostro ex dirigente. E sulle tempistiche stendo un velo pietoso, visto che non ci viene data nemmeno la possibilità di avere un buon margine di manovra per il ricorso. Ripeto, andremo fino in fondo ad una vicenda che ritengo inaccettabile». E come dargli torto, visto che la stagione di due squadre e di tantissimi ragazzi rischia di essere già pregiudicata da una regola difficile da spiegare e, di conseguenza, da accettare a cuor leggero.  

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