Giovanili - Lucento, e adesso da dove si riparte?

Per il secondo anno di fila due squadre mancano l'accesso ai regionali, viste le uscite di scena di Allievi e Giovanissimi. Senatore spiega i motivi del momento no: «Dopo l'addio di Gallo è stato difficile trovare la quadra, ma ora siamo sulla strada giusta»
Giovanili - Lucento, e adesso da dove si riparte?

Chiunque avrebbe immaginato che, gli harakiri della passata stagione, fossero ormai dimenticati. Che non si potesse più immaginare un Lucento fuori dai regionali con due squadre su quattro. E invece il campo, ancora una volta, si è rivelato particolarmente amaro per i rossoblù, che devono fare i conti con l'assenza di Allievi e Giovanissimi dalla seconda fase. Un risultato amaro, se non amarissimo, che mette a nudo le fragilità di una società che da due anni non riesce ad imporsi con le giovanili e che fatica ad ottenere i risultati che hanno contraddistinto la sua gloriosa storia. La prima società di Torino si può considerare in una fase di leggera involuzione, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello dirigenziale, visto che fino ad agosto il cantiere era ancora un po' troppo aperto e senza una data di fine lavori ben definita.

Di chi è la colpa?
Casciani e Fanelli, rispettivamente tecnici degli Allievi e dei Giovanissimi, sono incappati negli errori commessi l'anno scorso da Ragagnin con gli Allievi e da Triveri (il tecnico ad interim dopo le premature dimissioni di Bonafede) con gli Allievi Fascia B, compromettendo un'intera stagione già a metà novembre. E' andata decisamente meglio a Senatore e Commisso, che hanno qualificato senza troppi patemi d'animo sia i 2001 che i 2003 alla seconda fase. Ma siamo sicuri che le responsabilità dei quattro harakiri negli ultimi due anni sia soltanto degli allenatori? Perchè il problema vero del Lucento è stato quello di dover trovare, dopo l'addio di Arturo Gallo nell'agosto 2015, una vera e propria figura di riferimento per le giovanili. Triveri e Radetti, per ragioni diverse, non sono riusciti a dare seguito al progetto costruito dall'attuale direttore sportivo del SanMauro, mentre Carrain in estate è arrivato troppo tardi, dopo un rocambolesco tira e molla con il Vanchiglia. Le grandi vittorie della leva '98, l'ultima ad aver vinto il titolo regionale con Senatore, sembrano lontane anni luce dalla situazione odierna. E se è vero che la Prima Squadra con Telesca sembra aver ritrovato quella forza che potrebbe riportarla in Eccellenza, dopo aver buttato via la scorsa annata ai playoff contro il Colline Alfieri, per le giovanili la stabilità è ancora lontana.

Le parole di Senatore
Ci ha provato Senatore, l'ultimo uomo vincente con le giovanili del Lucento, a tracciare un'analisi lucida sul momento attraversato dalla realtà di corso Lombardia: «L'addio di Gallo è stato l'inizio di una serie di problematiche e purtroppo con Radetti non è stato possibile proseguire un progetto già ben avviato. Il Lucento ha pagato anche la scarsa continuità degli allenatori, che per varie ragioni si sono avvicendati portando non sempre buoni risultati. Paolo Pesce è il nostro primo tifoso, ma a volte si è fatto coinvolgere tanto nelle scelte sui tecnici. Questa società deve rifarsi l'immagine, senza vivere di ricordi: è un lavoro lungo e serve una certa costanza, per ora stiamo pagando dazio, ma sicuramente il Lucento tornerà ai fasti di un tempo. Ho grande fiducia nei confronti di questa società, che ha sempre riconosciuto la bontà del mio lavoro. Carrain e Pesce, insieme, potranno fare grandi cose». Dunque, fino a quando il Lucento non troverà un degno sostituto di Arturo Gallo, la cui ombra ha reso più complicato il lavoro di tutti i suoi successori, gli harakiri degli ultimi due anni potrebbero essere destinati a ripetersi. Sarà Carrain l'uomo giusto per un futuro all'altezza del passato rossoblù? Intanto le speranze per una grande stagione sono tutte riposte su Allievi Fascia B e Giovanissimi Fascia B, le due annate che dovranno restituire il dna ambizioso ad un club che non è mai sceso in campo per partecipare, ma solamente per vincere.

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