Giovanili - L'Alessandria pesca in casa Chieri: Formia e Morone provano coi grigi

Due talenti dei Giovanissimi di De Martini hanno provato con l'Alessandria: si attendono riscontri dopo il test
Giovanili - L'Alessandria pesca in casa Chieri: Formia e Morone provano coi grigi

Tempo di provini in casa Chieri. L'8 e il 22 febbraio, infatti, sono stati rispettivamente testati dall'Alessandria due talenti dei Giovanissimi 2002, ovvero il difensore centrale Fabrizio Formia e l'attaccante Nicolò Morone.

 

Le parole di De Martini

Andrea De Martini, tecnico appunto della categoria 2002 del Chieri, si è detto ovviamente orgoglioso della doppia chiamata dei grigi ed ha analizzato le caratteristiche tecniche dei suoi ragazzi: «Formia è il classico centrale difensivo di stazza, molto bravo nel gioco aereo ed importante anche in fase di impostazione. E' un difensore tutto sommato completo e credo che la sua qualità migliore sia l'intelligenza tattica che palesa nel leggere le situazioni: sa quando cercare l'anticipo, quando temporeggiare ed è molto difficile superarlo nell'uno contro uno. La caratteristica in cui pecca un po' è l'aspetto relativo alla personalità: è il classico giocatore che non si sente, nel senso che esegue il suo compito ma per l'importanza che ha nella squadra dovrebbe guidare con più polso la linea difensiva». Su bomber Nicolò Morone, invece, ha detto: «E' più un attaccante esterno, in quanto è molto veloce, bravo tecnicamente ed estroso. Nonostante non sia un numero 9, vede molto bene la porta ed anzi spesso realizza reti nei momenti decisivi delle partite, a dimostrazione di quanto sia un giocatore che sa assumersi le responsabilità. Può giocare anche da prima punta, ma secondo me il suo ruolo ideale è l'esterno offensivo: non a caso risulta essere quasi sempre decisivo nella nostra squadra, il cui modulo solitamente è il 4-3-3». Ed ora quale sarà il futuro di questi ragazzi? «Non abbiamo ancora avuto riscontri dall'Alessandria - prosegue mister De Martini - , hanno detto che ci faranno sapere. Comunque vada, quando i ragazzi vanno a provare nelle società professionistiche per noi è sempre motivo d'orgoglio, in quanto il lavoro di tutti viene valorizzato e ripagato. L'anno scorso, ad esempio, la Pro Vercelli ci ha preso Barbuti che l'allenavo io e spero che anche qualche giocatore che seguo adesso percorra la stessa strada».

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