Speciale - Non solo calcio per la Polisportiva Garino

Una delegazione vinovese a Norcia per portare un gesto di solidarietà alla società sportiva gravemente danneggiata dal terremoto
Speciale - Non solo calcio per la Polisportiva Garino

Cuore Garino. La società, che negli ultimi anni è cresciuta sia in numeri sia in competitività, ha sempre dato valore all'aspetto umano oltre che a quello sportivo, proprio per questo una delegazione, formata dal dg Gianni Matacchione, dal vicepresidente Antonio Pugliese, dal consigliere Gianpaolo Benda, dalla storica figura del Garino Paolo Marzo e dai due dirigenti Malagostino e Meli; ha voluto portare ieri a Norcia un gesto di solitarietà. Con i proventi della vendita del calendario 2017 la polisportiva ha comprato attrezzature sportive che potessero dare una mano alla società umbra Norcia 480, gravemente colpita durante il terremoto e in questo momento priva di un campo da gioco.

Il progetto di solidarietà

«L'idea è nata dal nostro dirigente Malagostino, che vorrei ringraziare – ha detto Matacchione – Dopo la seconda scossa ci ha chiesto se non si potesse fare qualcosa per Norcia, visto che sembrava che l'attenzione fosse più puntata su Amatrice, mentre anche la città umbra aveva subito gravi danni. Abbiamo quindi contattato la società sportiva del territorio, che milita in Prima categoria, per chiedere se c'era qualcosa di cui avessero bisogno. Una volta capito che le necessità erano tante e su più fronti abbiamo pensato a come trovare un modo per raccogliere fondi creando qualcosa che restasse anche come ricordo: da lì l'idea del calendario, avendo noi esattamente dodici squadre. Ringrazio tutti i nostri tesserati, i genitori, i parenti e gli amici della polisportiva per essere stati generosi nel contribuire a questo progetto. Con i 1200 euro raccolti abbiamo comprato palloni d'allenamento, palloni da gara, cerchi, scalette, conetti, quattro pacchi di cinesini, borse mediche e medicinali».

 

Il padroni di casa

Un gesto molto apprezzato dalla rappresentanza della società umbra: «Sono molto grato della vicinanza della comunità vinovese – ha detto il vicepresidente del Norcia 480, Agostino Cataldo, portando anche i saluti del presidente Fabio Morelli – Norcia è una città che vive di turismo e della produzione agroalimentare locale; è la patria di San Benedetto e ancora adesso è centro d'interesse per centinaia di religiosi e studiosi di religione. Il terremoto ha devastato la zona; noi abbiamo perso il campo da calcio, e come noi le altre società cittadine, per ospitare le tendopoli e le strutture di primo soccorso. Gli spogliatoi infatti, essendo edifici bassi, non hanno subito danni è sono stati fruibili da subito per il primo soccorso. Noi abbiamo sospeso l'attività per un po', anche se la Prima squadra è tornata a giocare quasi subito e le giovanili stanno riprendendo a poco a poco. La cosa più importante per noi, oltre ovviamente al gesto di solidarietà in sé, è anche poter dare testimonianza della situazione che stiamo vivendo». 

Già, perchè malgrado le immagini è l'interesse dei media è davvero difficile rendersi conto da lontano delle difficoltà quotidiane di chi vive in quella terra: «Non si può capire dai mezzi di comunicazione la difficile situazione che stanno vivendo qui e nelle altre aree colpite – ha commentato il consigliere Benda – Vedere il mister della prima squadra vivere in un camper, sentire le storie di chi ha perso tutto nell'arco di pochi minuti, mangiare in una grande tenda che ospita i ristoranti, visto che molti hanno dovuto chiudere la sede originale per inagibilità, non può lasciare indifferenti». 

Conclude il vicepresidente Pugliese:  «Un grazie particolare alla società Norcia per averci accolto con calore nella propria terra. E' stata un'esperienza davvero toccante».

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