Dilettanti - Frau: «Ora ripuliamo il nostro calcio»

Atletico Villaretto-Mappanese fa discutere tanti addetti ai lavori, fra cui anche il presidente del Cenisia Riccetti: «Servono pene esemplari». Capricci: «Basta con il buonismo»
Dilettanti - Frau: «Ora ripuliamo il nostro calcio»

Atletico Villaretto-Mappanese, la partita della vergogna, è stato motivo di dibattito in tutta Italia. L'opinione pubblica in coro ha condannato gli episodi di razzismo e violenza riportati dalle dichiarazioni dei diretti interessati e anche il calcio piemontese, con alcuni suoi esponenti di rilievo, ha espresso una dura condanna nei confronti di quanto accaduto. Il primo a prendere la parola è il presidente del Cit Turin Angelo Frau, che ha individuato in questi termini il problema che riguarda tutti i campi dei dilettanti: «C'è un grave problema che riguarda il nostro calcio ed è quello della scarsa formazione di dirigenti e allenatori, che spesso sono i primi a rendersi protagonisti di episodi deprecabili. Il guaio è molto serio, perché la giustizia sportiva non riesce ad essere efficace nelle sanzioni di certi comportamenti e alla fine certi personaggi discutibili si ritrovano sempre a far parte di un ambiente che dovrebbe essere incontaminato, mentre invece si ritrova ad essere inquinato da figure che fanno male a questo sport». La questione, secondo Frau, riguarda una mancanza di educazione e di competenza di chi dovrebbe curare la crescita dei ragazzi: «Ci vogliono dei corsi di formazione per tutti coloro che il sabato e la domenica vanno sui campi. Allenatori e arbitri devono fare un percorso professionale prima di potersi affacciare nel mondo del calcio, per cui i dirigenti devono necessariamente essere istruiti. E soprattutto è necessario che tutti quanti si diano una calmata: rendiamo questo sport un po' più pulito, altrimenti rischiamo di perdere il controllo». Frau, proprio a proposito della vicenda riguardante Atletico Villaretto-Mappanese, spiega: «E' una vergogna, non ci sono parole per descrivere quello che è successo. La cosa che più mi fa rabbrividire è il fatto che sul posto fossero presenti dei carabinieri e ancora oggi, a distanza di una settimana dalla vicenda, non siano ancora stati individuati i responsabili». 

 

La posizione di Riccetti

Oltre a Frau interviene anche il numero uno del Cenisia Riccetti, che racconta: «Mi dispiace molto per Cigna e per i danni che ha dovuto subire: ha giocato al Cenisia ed è sempre stato un ragazzo correttissimo, mai sopra le righe. Purtroppo questi fatti ci fanno capire come tutti quanti stiamo cominciando a perdere il controllo: il calcio sta rischiando di diventare una giungla». Un modo per risolvere il problema della violenza, secondo Riccetti, ci sarebbe: «Dobbiamo fare in modo che la Federazione e la giustizia sportiva collaborino per rendere esemplari le pene per chi commette episodi scellerati. Nessuno deve avere una seconda possibilità: chi sbaglia deve pagare e a caro prezzo. Abbiamo bisogno di gente impeccabile, non di persone che non sono degne di far parte del nostro calcio».

 

Capricci: «Tolleranza zero»

Drastica la posizione del presidente del Barcanova Massimo Capricci: «In un momento in cui, anche al di fuori del calcio, sembra che tutto sia permesso, è importante cominciare a pensare a pene esemplari. La squalifica a vita per episodi di violenza mi pare una di quelle. Il buonismo non paga, sembra che nessuno si prenda la responsabilità delle proprie azioni e che tutto sia permesso, invece non può e non deve essere così, altrimenti diventa difficile arginare gli eccessi. E' giusto che tutti sappiano che ci sono delle conseguenze, un modo efficacie per spingere le persone a pensare prima di agire; dalla Serie A alla Terza categoria la violenza non deve mai essere permessa».

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