Ci siamo, tra una settimana ci sarà uno degli eventi più attesi dai Pulcini torinesi e non: la finale del Pulcino di Pasqua. Anche quest'anno il torneo organizzato dal Barcanova, arrivato alla sua 35° edizione, ha messo in mostra tutte le sue qualità, in primis la perfetta organizzazione e la collaborazione tra i vari campi base: si sa, quando una macchina è oliata funziona a meraviglia.
La soddisfazione di Capricci
Bilancio più che positivo per Massimo Capricci, presidente del Barcanova, che non può che elogiare l'impegno di chi ha lavorato per tenere le fila di un progetto sempre più grande e sempre più ambizioso: «Ci tengo a sottolineare l'ottimo lavoro svolto dalla segreteria, dagli organizzatori, da Franco Delle Donne, indispensabile presenza, dalle società con cui abbiamo collaborato. Si capisce che un progetto di questo tipo funziona anche dalla partecipazione: l'entusiasmo dei bambini e la costante presenza di pubblico sono il miglior modo per capire che il lavoro è stato fatto bene. Ha funzionato anche la collaborazione nei gironi provinciali, il prossimo anno vorremmo estenderli anche alla zona novarese». Un'organizzazione flessibile che è stata anche abile a trovare subito una soluzione alla decisione federale di non includere più i 2008 nei Pulcini e inserirli nella categoria staccata dei Primi calci. Per non escluderli dalla manifestazione è stata organizzato un calendario, nella prima fase, che permettesse di giocare senza però classifiche o qualificazioni. E adesso a Pasqua ci sarà anche per loro una manifestazione parallela. Ma i veri protagonisti della festa di via Occimiano saranno le squadre che, dopo un cammino durato mesi - e non ancora concluso - saranno arrivate il lunedì di Pasquetta a giocarsi il titolo per la categoria 2006 e per quella 2007. Un premio da sempre ambito, che non è l'unico aspetto pregevole al centro di una giornata gioiosa, ricca di pubblico e bel calcio. Sicuramente questa ricetta così gustosa condirà anche la finale del 2017: a tutti gli appassionati si consiglia di non mancare all'evento.