Confusione in casa Savio Rocchetta dove il tecnico Stefano Raimondi al termine della partita persa per 1-0 patita a Villanova Monferrato ha rassegnato le dimissioni al presidente Bruno Scavino. La società gialloverde però non le ha accettato invitando così Raimondi a chiudere la stagione confidando anche di ben figurare nei playoff dove infatti Manno e compagni avranno ancora la grande possibilità di centrare l'Eccellenza.
Incertezza
«Un allenatore che allena una squadra forte come la nostra e sbaglia la volata finale è giusto che faccia un passo indietro». Recita il mea culpa Raimondi che prova a spiegare i motivi che l'hanno indotto nel post gara di Villanova a gettare la spugna: «Ho visto una squadra molto scarica, nel secondo tempo con il Lucento ho visto anarchia e già li mi ero arrabbiato con i ragazzi. Con il Villanova ero nero, ho parlato con il presidente per dare una svolta, magari qualcuno in tre settimane avrebbe dato una scossa, essendo più carico di me, ho visto la squadra un po' sconnessa». Il Savio Rocchetta era veramente la squadra più forte quest'anno? Secondo Raimondi no che coglie l'occasione per parlare del futuro: «Questo è un campionato che non ha di certo perso il Rocchetta. Per qualità di rosa secondo me potevamo vincerlo, non servivano grandi miracoli, ma cose normali, il problema è che la squadra è molto giovane, inesperta, ci stanno certi passi falsi come quelli contro il Lucento. Detto questo finiamo la stagione, proviamo a fare bene in questi playoff e poi decidiamo, bisogna capire se è finito il mio ciclo oppure no, io stesso devo capirlo, per restare devo essere sicuro al 100%, non posso arrivare già scarico ad agosto, qui c'è tutto per far bene e in queste quattro stagioni il presidente, persona molto ambiziosa, non mi ha mai fatto mancare nulla, vediamo...».