Buffon: «Finché starò bene continuerò a giocare»

Il portiere della Nazionale e della Juve, che domani festeggerà 150 presenze con la maglia azzurra

PALERMO - L'azzurro è ormai una seconda pelle per Gigi Buffon che domani, contro la Bulgaria allo stadio Renzo Barbera di Palermo, taglierà lo storico traguardo delle 150 presenze in Nazionale. Dal 1997, dal suo esordio a 19 anni contro la Russia (andata dello spareggio per le qualificazioni ai Mondiali), il capitano è una certezza per l'Italia, una delle poche negli ultimi tempi. Una consuetudine, l'azzurro, che per lui ha sempre il sapore della novità. «Ci sono tante pause tra una partita e l'altra della Nazionale, quindi comunque ogni volta appare una cosa nuova, una sfida sempre diversa - ha spiegato Buffon - Diventare più maturi significa anche avere più consapevolezza e quindi capire anche il grande valore che ha vestire l'azzurro».

150 PARTITE IN NAZIONALE - Sempre più solo al comando nella classifica dei "più azzurri", Buffon non ha intenzione di fissare altri obiettivi. «Sono tante 150 partite in Nazionale - ha ammesso - Qualcuno dice che ambirei ad arrivare a 200, ma non è una mia meta prefissata. Quello che mi interessa è farmi trovare sempre pronto e mantenere un alto livello delle mie prestazioni. Poi vedremo alla fine quante saranno».

TANTE GIOIE - Grandi gioie per Buffon con la maglia dell'Italia, passando per il Mondiale vinto del 2006, ma anche tanti dolori e un entusiasmo, da parte del pubblico, in grande calo. Ma le spalle larghe di Buffon sono pronte a sopportare l'ennesima pioggia di critiche per le ultime prestazioni e l'allontanamento del pubblico, sempre più freddo nelle ultime uscite dell'Italia. «Nei miei 18 anni in Nazionale - ha detto - ci sono stati dei picchi di grande attenzione da parte del pubblico e picchi di disinteresse, in alcuni momenti molto acuti. Se prima contro Malta facevi il tutto esaurito adesso diventa difficile raggiungere le 15 mila presenze allo stadio. Del resto siamo in un momento di crisi, è normale». Mancano i soldi, è vero, ma anche il gioco degli uomini scelti dal ct Antonio Conte non convince fino in fondo.

NORVEGIA PERICOLOSA - La Norvegia, terza nel girone di qualificazione dietro gli azzurri, si fa pericolosa. «Si sta sempre più delineando un girone dove due o tre squadre se la giocheranno fino alla fine - ha sottolineato il capitano - spero che al termine l'Italia raggiunga la qualificazione e la posizione che le compete. Ai giudizi negativi siamo abituati. Tutte le volte che abbiamo giocato contro squadre piccole ci sono sempre state critiche, anche perché mi ricordo poche goleade. Quella contro Malta non è sicuramente la migliore partita dell'Italia dell'ultimo decennio, ma abbiamo vinto. Per 1-0, è vero, risultato striminzito, ma conta solo vincere». Un successo contro la Bulgaria, domani, e la qualificazione in tasca sarebbe il miglior modo per festeggiare le 150 di Buffon in Nazionale. Aspettando il prossimo traguardo.
 

IMMIGRAZIONE - «Quella dell'immigrazione e della guerra in Siria è una situazione molto delicata, purtroppo non l'abbiamo mai affrontata come andava fatto. Invece, l'abbiamo sempre un po' subita». Così Gigi Buffon, sulle tragedie del mare e sulla piaga dell'immigrazione, a margine della conferenza stampa della vigilia del confronto con la Bulgaria, a Palermo. «Dobbiamo dare un futuro a queste persone, che vedono in noi e nell'Europa un sogno», ha aggiunto il capitano degli azzurri che domani sera taglierà il traguardo delle 150 presenze nella Nazionale maggiore.

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