ROMA - Braccio destro che si apre verso la gloria, il sinistro piegato verso il petto; la testa che si abbassa a mostrare l'ultimo look e il corpo che comincia a muoversi, in armonia. Paul Pogba ha appena segnato un gol, tutto il mondo se ne accorge. Mica per l'ormai famosissima Dab Dance con la quale il campione francese accompagna ogni sua prodezza, più semplicemente perché ha segnato lui, Mister 100 milioni.
PALLONE D'ORO? - «Io lavoro e gioco per essere il numero uno, non mi interessa essere secondo. Voglio vincere il Pallone d'Oro». In questa frase che potrete leggere a partire dal 10 marzo nello splendido ritratto che Enzo Palladini ha fatto di Paul Pogba su un Guerin Sportivo completamente rinnovato, c'è tutta l'essenza del campione francese. Pane e pallone sognando la gloria. Nelle banlieue francesi si vive così. Paul nasce nel 1993 a Lagny sur Marne, sobborgo parigino, da famiglia numerosa emigrata dalla Guinea.
SIR ALEX, CHE ERRORE! - Pogba sarà l'errore più grande della gloriosa carriera di Sir Alex Ferguson. Classe cristallina e talento impetuoso messe da parte per permettere al vecchio Paul Scholes di tornare in carreggiata con i Red Devils. Paul non gradisce e sceglie la Juventus. La Juventus di Antonio Conte, è l'estate del 2012. Il Chelsea di Antonio Conte, sarà l'estate del 2016. Trova la differenza tra queste due scene: 100 (e forse più) milioni. Dal parametro zero alla valutazione più alta che la storia del calcio ricordi. Roba da Pogba.
ORA, LA GLORIA - Tre scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe italiane, 1 Supercoppa d'Inghilterra, 1 Mondiale Under20 con la Francia. Nella bacheca di Paul Pogba mancano due grandi trofei: la Champions soltanto sfiorata con la Juventus e persa nella finale contro il Barcellona dello scorso 6 giugno a Berlino, e il Pallone d'Oro, il chiodo fisso di Pogba.