MILANO - Roberto Mancini è appena tornato dal viaggio negli Stati Uniti in compagnia del figlio e ha seguito da una certa distanza il passaggio di proprietà dell'Inter. «Ho parlato con Thohir qualche giorno fa e mi ha spiegato cosa stava succedendo. Ma prima no, nessuno mi aveva detto, non sapevo nulla - dice l'allenatore nerazzurro a Deejay Football Club -. Resto? Me lo chiedono in tanti, resto, resto. Di società non so nulla quando sarà tutto più chiaro ne parlerò».
BANEGA E TOURE’ - Il cambio di proprietà apre nuove possibilità sul mercato. «L’argentino ha qualità che a noi mancavano. Era svincolato, è stata un’opportunità di mercato. Fino a qualche mese fa pensavamo di poter acquistare solo giocatori svincolati per rispettare il fair play finanziario. Yaya? Non mi ha telefonato e io non l’ho chiamato», ha aggiunto.
EURO 2016 - «Tutte le volte che l'Italia è andata a una competizione - partendo con alcuni problemi - ha fatto sempre una buona figura. Tutti insieme possono far bene. Il Belgio? Ha una rosa straordinaria, ma non sono così convinto che possa battere l'Italia. Le favorite? Francia, Spagna, Italia e Germania- Questione ct? Non sono mai stato vicino a diventarlo, non ho ricevuto telefonate… e nemmeno pizzini (ride, ndr)».
FOTO - INTER-SUNING, CHE FIGURACCIA. IL TRADUTTORE SBAGLIA: «PORTEREMO IL MILAN AL TOP»
LA MAGLIA 10 - «Quella maglia poteva prenderla Insigne, ma ho grande stima e rispetto di Thiago Motta. Forse poteva prenderla anche Bernardeschi. Solitamente la 10 si dà a chi ti può risolvere la partita».
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— Tuttosport (@tuttosport) 7 giugno 2016