Euro 2016 Italia, Zaza: «Voglio restare alla Juve ma spero di giocare di più»

L'attaccante degli azzurri: «Il mio futuro? Valuterò tutto alla fine del mio Europeo, ne parleremo, comunque il mio obiettivo è restare a Torino. L'Irlanda? Spero di essere titolare e mettere in difficoltà Conte»
Euro 2016 Italia, Zaza: «Voglio restare alla Juve ma spero di giocare di più»© LaPresse

MONTPELLIER (FRANCIA) - Messaggi per l’Italia, messaggi per la Juventus: sempre all’attacco, visto il ruolo. E partendo da un dato di fatto. Zaza: “Spero di giocare titolare contro l’Irlanda e spero anche di giocare di più, nella prossima stagione, nella Juve”. Ma puntualizzando pure, a scanso di equivoci, sempre sul suo futuro: “Valuterò tutto alla fine del mio Europeo, ne parleremo, comunque il mio obiettivo è restare a Torino. Morale: si vedrà nelle prossime settimane quale sarà veramente il suo destino, partendo però sempre da questo dato di fatto. Ma ce n’è anche per Morata e la sua Spagna: “Siamo molto amici, spero di incontrarlo, sì. Ma il più in là possibile nel tempo”. Ps: la finale è il 10 luglio...



ETICHETTE - “Non mi pesa essere considerato uno che risolve le situazioni alla fine, entrando in campo nel secondo tempo. E’ andata così quest’anno con il mio club tante volte, ma non mi vedo in questo ruolo. Sono stato bravo io con la Svezia a fare l’assist a Eder, ma poi è stato bravissimo lui che ha stoppato una palla difficile e poi ha fatto una grande azione. Io sono contento di dare un bel contributo sia che giochi 5 o 90 minuti. Io sudo per ritagliarmi sempre più spazio”.

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IL MIO FUTURO - “Spero di giocare dall’inizio contro l’Irlanda, ma bisogna meritarsele le cose. Conte vuole che ogni giocatore dia il 100%, anche se siamo già qualificati. E così sarà. Io spero di giocare per metterlo in difficoltà e di fare una bella prestazione per me e per la squadra. Un’altra annata così alla Juve, giocando poco? No, spero di giocare di più, ma sono consapevole del fatto che era il mio primo anno alla Juve e ci poteva stare, allora. Valuterò la situazione alla fine del mio Europeo, ma il mio obiettivo è restare a Torino. Penso di poter fare e dare molto di più, anche se sono soddisfatto del mio rendimento in generale”.

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MORATA COME...ME! - “Sì, ho sentito Morata, gli ho anche mandato un messaggio divertente, dopo la sua doppietta. Gli ho scritto che aveva fatto gol di testa perché si era fatto i capelli come me! Non parliamo di mercato, però. Andremo in vacanza assieme. Siamo molto amici, lo sapete. Ci incontrammo in amichevole a marzo e fu bello, ma adesso all’Europeo sarebbe bello incontrarlo il più avanti possibile!”.

I MARINES - “Lavoriamo tanto, ma non paragonateci ai marines! Non esageriamo! Conte oltre agli allenamenti ha dato qualcosa a ognuno di noi. Ci ha dato fame e grinta per non mollare mai. Così con tanta voglia accettiamo anche allenamenti pesanti. È l’unica strada per fare bene in questa competizione. Siamo un gruppo unito. Io spero di giocare con l’Irlanda, e il mio desiderio è vedere che chi sarà in panchina ci verrà ad abbracciare, che segni io o un compagno, come fece chi stava in panchina nelle prime due partite”.

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TWITTER - “Ho lanciato l’hashtag “la follia rende sani di mente”, sì, da pochi giorni. Ho deciso questo hashtag perché l’avevo trovato navigando in internet quest’anno a Torino. È uno slogan che sento molto mio. Poi una persona molto speciale e per me mi ha consigliato di renderlo pubblico. Mi rendo conto di essere esuberante, nel mio modo di giocare, ho un pizzico di follia, come possiamo avere tutti. Non sono fuori di testa, insomma! Ho anche un tatuaggio con scritto “follia” tra le dita, è vero. Me lo feci due anni fa, nel Sassuolo. Un mio compagno di squadra, Pegolo, usava tanto questo termine, e poi ci salvammo alla fine del campionato. Così decisi di tatuarmi il termine. Ho sempre avuto tanti alti e bassi, inoltre persone a me care han cominciato a chiamarmi “follia”, ecco perché questo termine ricorre tanto nella mia vita”. Ma non al volante: “Sto studiando per prendere la patente”.

SULLA BASILICATA - “È difficile emergere in Basilicata rispetto ad altre regioni, da ragazzino facevo tanti provini, i miei giocatori mi accompagnavano in tanti posti diversi, non volevano che avessi rimpianti in futuro. Ma penso anche che tanti altri ragazzi meno fortunati di me potevano essere al mio posto, oggi, per cui pure per questo do il cento per cento, sempre. Per rappresentare anche loro, che avevano grandi meriti. Ma sono stati magari meno fortunati”.

LE ELEZIONI - “Abbiamo parlato anche di politica e di elezioni nello spogliatoio, sì. Ma abbiamo altri pensieri qui, tuttavia siamo consapevoli di quello che sta succedendo in Italia. Speriamo che facciano un buon lavoro i vari sindaci eletti. Auguro loro un in bocca al lupo”.

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