Euro 2016 Italia, Chiellini: «Ci davano per spacciati, ora possiamo vincere»

Il difensore a tre giorni dagli ottavi con la Spagna: «Qualche mio collega mi aveva consigliato di prenotare le vacanze»
Euro 2016 Italia, Chiellini: «Ci davano per spacciati, ora possiamo vincere»© LaPresse

MONTPELLIER (Francia) - “La Spagna è stata la nostra bestia nera dal 2008 - ammette Giorgio Chiellini -, passando per Kiev, Fortaleza… A Kiev non eravamo in grado di affrontarla perché non avevamo avuto modo di recuperare dalla sfida con la Germania. Per il resto, è sempre stato un classico Italia-Spagna: combattuto, equilibrato. A Fortaleza, ad esempio, se c’era qualcuno che meritava di più, eravamo noi. Ora mi aspetto un’altra partita equilibrata, dove i dettagli faranno la differenza. C’è rispetto reciproco. Sì, sarà una bella sfida: peccato che ci sia già ad un ottavo”.

TABELLONE - “Alcuni incroci si sapeva che sarebbero stati più difficili di altri. L’unica cosa che deve fare rifrettere, sono secondo me gli accoppiamenti dei quarti. Un po’ di equità maggiore ci vorrebbe nei turni successivi. S’è voluto coinvolgere più Nazioni e qualcosa si doveva cambiare, ma potevano fare di meglio. Comunque bisogna giocare con tutti… Sarà bello vedere tante Nazioni affacciarsi a partite così importanti e vedere come si affronteranno. Magari ci sarà qualche sorpresa inaspettata come era stata ad esempio la Grecia. Noi cercavamo solidità, meccanismi e non ci aspettavamo di incappare subito nella Spagna: ma mettiamola dal lato dello spettacolo. Poi, è chiaro, io avrei preferito stare dall’altra parte e vincere il torneo, ma è uguale…”.

VERSO LA SPAGNA - “Ci fermiamo qualche minuto, i rigoristi, a provare i calci di rigore. Ma per il resto la preparazione è la stessa: conoscete il mister, per noi contro Malta o contro la Spagna, beh, la mentalità è la stessa”.

LA FINALE SECONDO I BOOKMAKERS

MORATA - “Alvaro è un ragazzo speciale, lo saluto con dispiacere. Gli auguro di rimanere al Real Madrid, lui merita di essere il centravanti della Spagna e del Real Madrid. Mi spiacerebbe che venisse usato come merce di scambio per fare qualche soldo. Lui ci tiene a giocare nel Real e non vedo perché non possa giocare nel Real per i prossimi 10 anni. Lui è molto bravo e ha ampi margini di miglioramento: è cresciuto tanto dal punto di vista umano e professionale. Lui si è sempre messo a disposizione del gruppo, con generosità, noi lo abbiamo aiutato credo in questa crescita. Spero che faccia male lunedì, ma gli auguro il meglio per tutta la sua carriera. Deve preoccuparsi della marcatura? Beh, lui è abituato agli allenamenti con la Juve, sa già cosa lo aspetta… Ma no, dai, scherzi a parte: noi dobbiamo fare attenzione a Morata, come a tutti gli altri”.

MORTI E FERITI - “Ho fatto un’intervista prima di partire, con l’Uefa. Si metteva in risalto la nostra difesa, che è un punto di forza per la squadra. Abbiamo un duplice ruolo che impone di fare bene il nostro mestiere ma anche di dare sicurezza ai più giovani in termini di responsabilità. Siamo consapevoli della responsabilità che abbiamo noi verso gli altri, ma anche viceversa. Se davanti non aiutano, non c’è difesa che tenga. Noi potremmo diventare un “ritornello”, sì, ma solo se vinciamo. La differenza sta lì: è difficile, ma noi non abbiamo la forza per poter pensare ora alla vittoria. La nostra forza deve essere il navigare quotidiano e il pensare ad una partita per volta. Contro Belgio e Svezia abbiamo stupito, in tanti pensavano che saremmo passati solo perché tanto passano morti e feriti… Noi dobbiamo avere umiltà: incontriamo i pluricampioni d’Europa, sulla carta sono imbattibili, ma se riusciamo a fare una partita dove tutti forniamo un’ottima prestazione, e limitiamo le loro qualità, possiamo scrivere qualcosa di importante. Ma dobbiamo avere la cognizione della realtà e guardare di partita in partita, anche se sognare è bello. Chiediamo invece equilibrio nei giudizi. Ci vuole equilibrio nel valutare la Nazionale: né pippe né fenomeni, un gol al 90 con l’Irlanda non deve far cambiare le opinioni. Io sono stato “bravo, bravo, bravo” contro la Svezia, ma se Ibra avesse segnato in fuorigioco sarei stato “scemo, scemo, scemo…”.

TENUTA FISICA - “I titolari della Spagna hanno giocato più di noi. Speriamo che sia un vantaggio: siamo consapevoli che il nostro è un calcio dispendioso, siamo la squadra che ha corso di più o quasi. Per noi è importante l’intensità, è importante tenere alto il pressing. Abbiamo fatto un lavoro molto intenso da metà maggio, la nostra speranza è di tenere questa condizione fino al 10 luglio. Lavoriamo tanto anche ora, mica solo prima: voi vedete solo un quarto d’ora di torello, ma il vero allenamento inizia dopo…”.

CARTELLINI GIALLI - “Leo Bonucci è stato condizionato, nella sfida con l’Irlanda. Ma contro la Spagna sarà dentro o fuori e non si penserà al domani. Se ci sarà un giallo, giocherà qualcun altro. Non si può più pensare a farsi condizionare dai cartellini”.

ALTRO CHE SPAGNA IN CRISI! - “La Spagna contro la Croazia ha fatto una prima mezz’ora spettacolare. Poi la Croazia ci ha creduto sino alla fine, ma la Spagna è la Spagna. Tutta questa crisi non l’ho vista… Rispetto al Mondiale è diversa: all’inizio avevano qualche problema, persero con Olanda e Cile. Ma questa è una squadra più viva che ha ritrovatovoglia di lottare e di vincere. Non è una squadra morta. La differenza maggiore rispetto alla squadra di Kiev è che hanno trovato un centrocampo di spessore come era Torres, e giocano senza falso nueve. Ma per il resto, le scuole e le filosofie di gioco sono quelle. Sappiamo cosa ci aspetta e speriamo di invertire la tendenza”.

BREXIT - “L’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea è stata una sorpresa, io credo che la preoccupazione maggiore sia per l’effetto domino che può creare questa decisione. Se cominciano un po’ tutti gli Stati a votare per questo referendum… S’è fatta tanta fatica per una aggregazione, ora c’è invece il sintomo di un malcontento generale. Ma nel malcontento non bisogna votare la disgregazione, ma al contrario cercare una unione. Io parlando oggi ho detto: se ci fosse un referendum in Italia, non credo che si avrebbe la forza di rifiutare una uscita dell’Europa… C’è dispiacere per l’uscita dall’Unione Europea a prescindere da quello che significherà per noi. E’ un segnale brutto di una Nazione importante”.

 

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