Europa League, El Kaddouri: «Il Torino conta sui tifosi. E sul gioco»

Il centrocampista granata: «Sfrutteremo gli spazi che lo Zenit ci concederà in difesa. Abbiamo preparato bene questa partita e siamo pronti a lottare fino all’ultimo. Come i miei compagni, ho una gran voglia di fare bene»
TORINO - Tra i suoi piedi passerà il destino del Torino in Europa League. Omar El Kaddouri, fantasista dai piedi buoni che stasera avrà anche maggiori compiti di interno viste le precarie condizioni del centrocampo granata, potrebbe, anzi, dovrebbe essere l’uomo capace di regalare quelle scintille con cui innescare Fabio Quagliarella e Maxi Lopez. A lui si chiederà di dare qualità alla manovra granata e magari, come già gli è riuscito in passato, di provare direttamente a percorrere la via del gol. Accanto al suo mentore, Giampiero Ventura, il marocchino sprizza convinzione più che ottimismo e si allinea in tutto e per tutto al pensiero unico granata in ottica Zenit. «Possiamo farcela. Nella partita d’andata prima dell’espulsione di Marco Benassi stavamo giocando alla pari con lo Zenit e non stavamo soffrendo. Poi, però, l’inferiorità numerica ha cambiato tutto. Noi sappiamo bene che se riusciamo a produrre il nostro gioco siamo in grado di metterli in difficoltà. Loro in attacco vantano giocatori di altissimo livello e quindi sarà necessario prestare la massima attenzione alle loro iniziative. Dietro invece tendono a lasciare spazi e noi dovremo essere bravi a sfruttare le opportunità che si potrebbero creare. Noi questa partita l’abbiamo preparata bene e siamo pronti a combattere fino all’ultimo minuto».

RESPONSABILITA' - Ci sono momenti e situazioni che un giocatore di qualità deve fare la differenza o almeno provarci. E stasera la gente granata si attende molto da El Kaddouri. «Non penso che dovrà essere un solo giocatore a caricarsi sulle spalle l’intera squadra, semmai dovranno farlo tutti i diciotto giocatori a disposizione del tecnico, sia chi va in campo che chi resta in panchina. Si vince e si perde insieme. Io ho molto fiducia in questo collettivo e sono convinto che il Toro disputerà una grande gara». El Kaddouri quest’anno ha regalato prestazioni alterne senza riuscire a ripetersi sugli alti livelli della scorsa stagione quando oltre a illuminare Alessio Cerci e Ciro immobile era un pericolo costante per le difese avversarie. «So bene che quest’anno ho incontrato un po’ di difficoltà, anche a causa di qualche infortunio che mi ha condizionato. Però, gradatamente sto tornando a buoni livelli. Ho tanta voglia di dare il mio contributo e farò di tutto per aiutare la mia squadra a superare l‘ostacolo. E’ lo stesso pensiero di ognuno di noi all’interno dello spogliatoio. Stasera dovremo giocare una buona partita perché contro una squadra del genere nessuno può permettersi di sbagliare».

L'APPELLO - Il centrocampista chiama poi i tifosi a raccolta: «So che lo stadio sarà pieno e questo per noi sarà di fondamentale importanza. Giocare con la spinta di 25.000 tifosi dà una carica immensa e il pubblico può essere un’enorme forza in più. A Bilbao erano 3.000 i nostri tifosi presenti al San Mames contro i 40.000 dell’Athletic ma cantavano così forte che noi dal campo li sentivamo e ci hanno aiutato a compiere quell’impresa. Tra l’altro mi sembra di vivere una vigilia simile a quella del ritorno di Bilbao. Io la partita la sento di più il giorno stesso, non quello precedente. Anche perché se ci pensi troppo poi rischi di non sprecare troppe energie nervose in modo inutile».

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