FIRENZE - Bisogna dire il Mou del Salento o il Conte di Setubal? La tentazione di giocare ai paragoni è forte quando c'è di mezzo chi, come Gabriele Oriali, ha lavorato con tutti e due. Negli anni interisti, l'attuale team manager della Nazionale, ha conosciuto molto da vicino Mourinho e in queste settimane ha imparato a conoscere Conte: «Fare dei paragoni mi sembra difficile, quello che accomuna Mourinho e Conte è la voglia di coinvolgere tutti nel progetto, far sentire tutti protagonisti dello stesso obiettivo».
Sensazioni granata
E di paragone in paragone, Oriali finisce anche per battezzare la nuova coppia gol azzurra Zaza-Immobile, scomodando un passato di eccellenza granata: «Somigliano a Pulici e Graziani come coppia d'attacco, anche se con caratteristiche diverse. Sono giovani con margini di miglioramento e sotto l'aspetto professionale si stanno comportando molto bene».
Il mediano
Si parla poi di centrocampista e il "mediano" per eccellenza, smorza il sorriso pensando a Verratti: «Mi dispiace molto per l'infortunio perché con l'assenza di De Rossi probabilmente poteva essere un'opportunità di misurarsi con la maglia azzurra». Mentre sulla sua nuova esperienza in azzurro, da dirigente al fianco di Conte, spiega: «Sono diversi i compiti rispetto al passato, ci sono obiettivi e ci sono diversi ruoli da seguire, una situazione di responsabilità che mi rende molto felice». Anche perché respirare di nuovo l'aria di Coverciano è particolarmente piacevole, tra ricordi e battute. Perché Oriali fa finta di vantarsi davanti alla gigantografia della squadra dell'82 e poi sta allo scherzo con chi passa e gli dice: «Tirato come sei potresti ancora fare venti minuti». E lui: «Ma con Conte i centrocampisti devono inserirsi, io non sono mai stato molto bravo a fare quel lavoro lì».
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E di paragone in paragone, Oriali finisce anche per battezzare la nuova coppia gol azzurra Zaza-Immobile, scomodando un passato di eccellenza granata: «Somigliano a Pulici e Graziani come coppia d'attacco, anche se con caratteristiche diverse. Sono giovani con margini di miglioramento e sotto l'aspetto professionale si stanno comportando molto bene».
Il mediano
Si parla poi di centrocampista e il "mediano" per eccellenza, smorza il sorriso pensando a Verratti: «Mi dispiace molto per l'infortunio perché con l'assenza di De Rossi probabilmente poteva essere un'opportunità di misurarsi con la maglia azzurra». Mentre sulla sua nuova esperienza in azzurro, da dirigente al fianco di Conte, spiega: «Sono diversi i compiti rispetto al passato, ci sono obiettivi e ci sono diversi ruoli da seguire, una situazione di responsabilità che mi rende molto felice». Anche perché respirare di nuovo l'aria di Coverciano è particolarmente piacevole, tra ricordi e battute. Perché Oriali fa finta di vantarsi davanti alla gigantografia della squadra dell'82 e poi sta allo scherzo con chi passa e gli dice: «Tirato come sei potresti ancora fare venti minuti». E lui: «Ma con Conte i centrocampisti devono inserirsi, io non sono mai stato molto bravo a fare quel lavoro lì».
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