Okaka: «Io come un pugile, ma mai al tappeto»

L'attaccante azzurro: «Non mi sono sentito tradito dal calcio italiano anche se ora mi ritengo fortunato a giocare nell'Anderlecht»
Italia, riecco Okaka

FIRENZE - «Non mi sono sentito tradito dal calcio italiano anche se ora mi ritengo fortunato a giocare nell'Anderlecht: ho sempre vissuto la mia vita come un incontro di boxe, ho incassato tanto ma non sono mai finito ko». Così Stefano Okaka, l'attaccante di origini nigeriane, tornato in azzurro ad un anno dall'ultima volta.

«Non spendo parole per parlare della Samp e di Ferrero, ora ho voltato pagina - ha aggiunto l'attaccante - certo non è stato piacevole leggere e sentire critiche che andavano oltre l'aspetto sportivo. Quelle le accetto sempre, ma non quando si scende sul piano personale. Anche perché, ovunque ho giocato, ho sempre dato tutto. Per fortuna Conte è un allenatore che ti segue, sia in campo che fuori, ogni giocatore ha il diritto di sognare e io sogno di andare ai prossimi Europei con la maglia azzurra».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...