Euro 2016 Italia, Conte: «Spero che il blocco Juventus dia la spinta vincente»

Il ct azzurro dopo l'annuncio dei 30 pre-convocati: «Non sono preoccupato, ma concentrato. Ancora tre ballottaggi»
Euro 2016 Italia, Conte: «Spero che il blocco Juventus dia la spinta vincente»© PAOLO RATTINI/PEGASONEWSPORT

COVERCIANO (FIRENZE) - E’ iniziato il ritiro verso la fase finale dell’Europeo. Antonio Conte ha convocato 30 giocatori che dovranno ridursi a 23 entro il 31 maggio. Conte, c’era attesa sulle scelte: sì Insigne, ma dove lo metterà nei suoi moduli. E perché non Pavoletti, migliore marcatore italiano? Ci sono trenta giocatori e ancora bisognerà scremare. Per via di infortuni e per scelte tecniche tattiche. Ho scelto con la mia testa per me i migliori, in base al mio credo e a quello atto in questi due anni So benissimo che non si può mettere d’accordo tutti. Insigne fa parte dei trenta e se la gioca ome tutti. 

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Quanti dubbi hai sui 23?

«Ho pochi dubbi. Ho già un progetto ben preciso. Oggi potrebbero essere 24 o 25, ma il disegno è ben preciso. Valuteremo le condizioni di Montolivo e di Motta. Fuori dubbio il fatto che oggi non siano disponibili può avere un pese Approccio all’Europeo con il piano B Comunque ci deve essere un piano. Sempre pronti a qualsiasi evenienza situazione. Gli infortuni di Verratti e Marchisio alterato situazioni, pensieri, idee».

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Non ha avuto dubbi su Pirlo?

«Con Andrea i siamo sentiti, abbiamo paralto... Avevo la necessità di capire, ho mandato osservatori a valutare lui e Giovinco. Quando fai una scelta del genere devi mettere in preventivo che in termini di calcio puoi pagare conseguenze. Non abbiamo lasciato nulla al caso. Presenti in lungo e in largo in Europa e fuori per arrivare con le idee precise. Sono sicuro di avere scelto quelli che danno le maggiori garanzie al netto degli infortuni».

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I test fisici saranno decisivi?

«Danno risposte dal punto di vista fisico e metabolico, ma anche per rilevare il parametro per determinare il lavoro che necessità ognuno. Non è che il test decida le convocazioni. E’ un indizio importante, ma non l’unico. Un aggettivo che definisca oggi la tua Nazionale. Chiederei ai miei giocatori di sognare qualcosa di bello e di possibile. La sfortuna intanto si è accanita con gli infortuni... La fortuna non è in questo momento dalla nostra parte, speriamo possa girare...»

La partita con la Scozia potrà farle cambiare idee?

«Io ho già tutto abbastanza chiaro il gruppo a cui affidare l’Europeo. Al massimo ci sono tre ballottaggi».

Qualche rimpianto o scelta dolorosa in queste convocazioni se lo porterà dietro?

«Ci sono sempre. Rispetto all’ultimo gruppo l’ho dovuta fare. Acerbi o De Silvestri, lo stesso Soriano sono stati con noi per tutto il tempo, ma devo comunque arrivare a scelte dolorose anche di rapporto umano perché devo valutare tutto a livello fisico, motivazionale e fi abitudine alle gare internazionale».

Motta e Montolivo: ha stabilito tempi di attesa per valutare le loro condizioni?

«Sono qui proprio perché non vogliamo lasciare niente al caso. Capire bene l’entità dell’infortunio. Ci serve gente che possa lavorare appieno, sarà importante che possano riprendere velocemente. Purtroppo non possiamo aspettare nessuno, lo dirò anche a loro. Però non posso fare previsioni: inutile dire oggi cosa potrà accadere domani».

I giocatori in ballottaggio hanno capito o gli hai fatto capire?

«No, solo io so...» 

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«Non è sbagliato pensarlo per caratteristiche e per qualità tecniche. Anche Sebastian giocava esterno in passato. Insigne può fare punta o stare tra le linee».

Izzo, gli hai parlato?

«Sinceramente no, anche perché non l’ho fatto prima delle convocazioni e neppure ora. Sono situazioni particolari e mi fermo qua...» 

Il blocco Juve resta quello decisivo o c’è altro?

«La difesa è sicuramente il blocco Juve e per noi rappresenta una certezza, una garanzia da cui partire. Ho lavorato con loro tanti anni e spero possano trasmettere tutto, che diano una spinta importante. Vengono da grandi successi e possono bissarlo in Nazionale».

Preoccupato in vista dell’Europeo o solo concentrato?

«Molto concentrato perché la preoccupazione è nociva, negativa e la trasmetti. Un allenatore non deve mai trasmettere ansia o stati d’animo non buoni. Messaggi negativi alla squadra e perdi in partenza. Ferocia, determinazione e tanto lavoro per non avere rimpianti».

Cosa vuoi dire a Tavecchio?

«Il presidente ha già dimostrato di saper decidere. Mi ha voluto qui lui e io sono stato onorato dell’insistenza. Sceglierà nel migliore dei modi senza farsi influenzare da nessuno. Io non sono minimamente condizionato dalle voci sul nuovo ct».

 

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