Italia, Mancini: «Dobbiamo iniziare a vincere»

Il ct azzurro alla vigilia dell'amichevole con l'Ucraina: «Affronteremo un'ottima squadra con Shevchenko allenatore»

GENOVA - "Bisogna cominciare a vincere perché è importante e perché vincere aiuta a vincere". Lo ha detto il Ct Roberto Mancini durante la conferenza stampa che precede l'amichevole con l'Ucraina che si disputa domani al Ferraris. "Non penso di soffrire della sindrome da amichevole - ha detto Mancini - però ricordiamoci che l'Ucraina è un'ottima squadra con un allenatore, Schevchenko, 'italiano'".

ANTICIPAZIONI - "In porta posso anticipare che giocherà Donnarumma, domani valuto se Chiellini farà due partite in quattro giorni oppure no". Parla di uomini e del loro impiego, Roberto Mancini, alla vigilia dall'amichevole contro l'Ucraina in programma domani al Ferraris. "Verratti ha un solo ruolo da ricoprire e quello avrà - ha detto il ct -. Torna dopo un po' di tempo, è importante vederlo giorno dopo giorno con altri giocatori. Comunque abbiamo un mese in più di campionato nelle gambe e alcuni elementi che sono migliorati, come Bernardeschi e Insigne, che ha cambiato ruolo in campionato". A chi gli chiedeva il nome del leader della squadra, Mancini ha detto di sperare di "avere più leader tecnici". Infine, ha concluso che "bisogna avere pazienza: abbiamo giocato solo due partite".

PONTE MORANDI - "E' impressionante vedere il ponte da sotto, anche in tv fa un brutto effetto, ma qui è totalmente diverso". Con queste parole Roberto Mancini ha espresso le sue emozioni a margine della visita al ponte Morandi di Genova alla quale hanno partecipato tutti gli azzurri. 

BAMBINI AL FERRARIS - Hanno tutti il gagliardetto della Nazionale e il cappellino in testa, stanno tutti con il viso rivolto verso l'uscita del tunnel, in attesa. Sono i ragazzini di via Porro, la strada sotto il ponte Morandi chiusa ormai da quel drammatico 14 agosto: molti di loro giocano a calcio come Teresa, difensore e centrocampista alla bisogna dei piccoli dell'Entella, che aspetta di vedere come Mancini risolverà il problema dell'attacco. O Klejdd, bimbo italiano di origini albanesi che dicono sia il miglior difensore centrale del Genoa, per il quale il ct "ha due problemi, centrocampo e difesa, da risolvere. Ha una gran difesa, ma con la difesa non si vince". Quando i giocatori escono dal tunnel, c'è chi si commuove a vedere tutte quelle faccine piene di attesa: e sono selfie con Chiellini e Criscito, autografi su carta e cappellini prima del giro del campo guidato dal ct Mancini che è accompagnato, in un bellissimo tour, dai ragazzini con i genitori, dagli assessori regionali Cavo e Giampedrone.



L'EMOZIONE DI MANCINI - "Abbiamo incontrato gli orfani del ponte, bambini che hanno perso anche entrambi i genitori. Una tragedia immane e assurda. Loro erano contenti di vederci e gli abbiamo regalato una maglia della Nazionale con il loro nome, in ricordo di questa giornata. Siamo riusciti a regalare loro un sorriso". Lo ha detto il ct Roberto Mancini dopo l'incontro con i bambini al Ferraris.

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