Kean tra Italia e Juventus: "Possono contare su di me". E su Spalletti...

L'attaccante bianconero e Frattesi parlano dopo il poker contro Malta e si preparano per sfidare l'Inghilterra: ecco le loro dichiarazioni
Kean tra Italia e Juventus: "Possono contare su di me". E su Spalletti...© /Agenzia Aldo Liverani Sas

TORINO - Dopo il poker contro Malta, la Nazionale di Luciano Spalletti si prepara per il big match del raggrupamento C nelle qualificazioni ad Euro 2024 contro l'Inghilterra. Una sfida importante per gli azzurri che in questo raduno caotico, con il caso calcio scommesse che ha investito Coverciano, dovranno cercare di tirare fuori il meglio. Uno dei "nuovi" dell'Italia spallettiana è Moise Kean, tornato a vestire l'azzurro con la convocazione da parte del tecnico di Certaldo, che ai microfoni della Rai ha spiegato: "Il mister ha un calcio molto offensivo, diverso che a noi piace, mi ha chiesto di attaccare molto lo spazio e ricevere tanti palloni. La fiducia parte tanto dai compagni, ti aiuta molto. Spalletti ha fatto un grande passo verso di me soprattutto nei discorsi e nel farmi capire come muovermi in campo". L'attaccante della Juventus è voglioso di far bene, con l'Italia e con il club: "E' il tempo di prendersi delle responsabilità? Certo. Quando si è giovani si fanno sbagli io ho capito e ora sta a me dimostrare sul campo e fuori che possono contare su di me".

Frattesi: "Con Spalletti abbiamo alzato l'asticella"

"Quattro gol in tre partite? Bisogna essere sempre concentrati e lavorare al 100% perché il lavoro paga sempre. In partita in corso bisogna dare il nostro contributo sempre. Spalletti è una persona che dà il massimo e pretende il massimo, con lui abbiamo alzato l'asticella". Insieme a Kean parla alla Rai anche Davide Frattesi, centrocampsta dell'Inter, che in vista della sfida di Wembley aggiunge: "L'Inghilterra a livello di singoli è superiore a noi ma in campo si va in 11. Come si ferma Bellingham? Credo sia insieme a De Bruyne il centrocampista più forte, unisce qualità con la fisicità che c'è adesso. Ma le sfide ci piacciono". Poi il riferimento all'inchiesta di Torino che ha coinvolto, tra gli altri, Zaniolo e Tonali: "C'è tanto dispiacere, siamo vicini ai ragazzi. Non è stato facile, soprattutto nelle prime ventiquattro ore. Non si fa di tutta l'erba un fascio, prima bisogna accertare le cose. Non si parla mai prima me l'hanno insegnato da bambino." 

 

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