Tribunale Nazionale Figc: Macalli inibito 6 mesi

Vicenda marchi Pergocrema, Procura federale ne aveva chiesti 8
ROMA - Il Tribunale Federale Nazionale della Figc ha sanzionato con 6 mesi di inibizione il presidente della Lega Pro Mario Macalli in merito alla vicenda dei marchi sportivi del Pergocrema. La Procura Figc, che aveva deferito il vice presidente della Figc per "essere venuto meno ai suoi doveri di imparzialità", aveva chiesto 8 mesi di stop.

Secondo i giudici di primo grado Macalli è colpevole della violazione dell'articolo 1 bis del CGS per aver registrato nel febbraio 2011 quattro marchi (Pergocrema, Pergocrema 1932, Pergolettese e Pergolettese 1932) riconducibili a potenziali nuove società. "Non è certo sufficiente essere cresciuto nel quartiere del Pergoletto o essere stato giocatore e poi tifoso della squadra locale per potersi impossessare di ogni marchio riconducibile a tale quartiere - scrive la corte presieduta da Sergio Artico -, marchi sui quali il deferito non aveva altro diritto che quello di essere stato il primo e l'unico a pensare alla loro registrazione. Certamente il deferito non li aveva ideati e non ne aveva acquistato in alcun modo i diritti". I giudici quindi sottolineano che l'intento Macalli, che ha cercato di ottenere "il monopolio dei marchi riconducibili al quartiere Pergoletto e, quindi, alla squadra rivale dell'altra compagine cittadina, il Crema", appare "censurabile anche perché perseguito dal Presidente della Lega Pro nonché prestigioso dirigente della Federazione, tenuto per le sue cariche al massimo della correttezza e dell'imparzialità". Gli stessi giudici - in merito all'altra violazione dell'articolo 1 bis per la mancata erogazione dei contributi spettanti al Pergocrema (fatto che ha aggravato la posizione della società, poi fallita) - rilevano che "non essendovi traccia di un provvedimento al riguardo del Presidente Macalli diventa difficile imputare in via esclusiva allo stesso il blocco del bonifico" che spettava al club. In virtù della sentenza e dello Statuto della Lega Pro, Macalli non decade dalla presidenza della Lega. L'articolo 11.4.1, infatti, spiega che il vicepresidente "dovrà necessariamente convocare senza alcun indugio l'Assemblea Elettiva per la sostituzione" solo nel caso in cui "l'impedimento del Presidente stesso perdurasse per oltre un semestre". Da quanto si apprende, la Federcalcio, prima di assumere qualsiasi potenziale iniziativa, aspetterà il termine dei due gradi endofederali di giudizio.

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