© Getty ImagesABU DHABI – È il grande giorno del Real Madrid ad Abu Dhabi, dove i ‘blancos’ campioni di tutto’ in carica debuttano da detentori nella semifinale del Mondiale per Club, e nonostante un grande spavento alla fine festeggiano il successo e il pass per la finale contro i brasiliani del Gremio. Dopo aver guardato i quarti seduti comodamente sul divano, Cristiano Ronaldo e compagni trovano i padroni di casa dell’Al-Jazira capaci di superare nei turni precedenti gli australiani dell’Auckland City e i giapponesi dell’Urawa. Il tecnico degli spagnoli Zinedine Zidane si affida a un leggero turnover per allestire un 4-3-3 che vede Hakimi e Marcelo ai lati di Nacho e Varane (in panchina il capitano Sergio Ramos) davanti al portiere Navas, Casemiro play “scortato” da Modric e Kovacic mentre nel tridente c’è Isco con Benzema e il Pallone d’Oro CR7. Schieramento quasi speculare quello scelto sul fronte opposto dall’olandese Henk, che preferisce però dare più sostanza alla mediana con il brasiliano Romarinho trequartista dietro alle due punte.
LA GRANDE PAURA – A prendere subito in mano le redini della partita è ovviamente il Real, che prova a mettere subito in discesa la gara sbattendo però su Housani. Il portiere arabo infatti – con la collaborazione di una difesa attenta e rocciosa, chiude la porta a chiunque provi a superarlo e al 20’ sul taccuino trovano già spazio quattro occasioni non sfruttate da Cristiano Ronaldo e due a testa per Benzema e Modric. E proprio un grande intervento su tiro del centrocampista croato gli vale la standing ovation del ‘Zayed Sports City Stadium’ che cambia forse anche l’inerzia del match. Retto forse inaspettatamente l’urto, l’Al-Jazira comincia persino ad affacciarsi in avanti, la prima volta al 22’ con Ali Ahmed Mabkhout la cui mira è però imprecisa. Il Real, a questo punto, va improvvisamente in affanno e inizia a non trovare più con la stessa facilità la porta avversaria. E quando ci riesce al 31’, con Casemiro che di testa finalizza il bel cross dalla sinistra di Isco, è l’arbitro brasiliano Ricci ad annullare con l’ausilio del Var. Zidane scuote i suoi, vedendoli meno efficaci e reattivi rispetto all’inizio, ma al 41’ è costretto ad assistere all’impensabile: pallone perso in uscita dagli spagnoli e Boussoufa pesca in area Romarinho, che rientra sul destro mandando fuori tempo Varane per superare poi Navas con un preciso colpo da biliardo.
BALE RISOLVE – Gli spagnoli vanno al riposo sotto choc, incredibilmente sotto di una rete, ma la “lesa maestà” non sembra riportarli alla realtà. Anzi, in avvio di ripresa è micidiale il contropiede dell’Al-Jazira dopo un corner a sfavore: con il Real posizionato male è Romarinho a involarsi tutto solo verso la porta avversaria prima di servire a Boussafa un pallone solo da spingere in porta. E l’attaccante marocchino non si fa certo pregare, ma la sua esultanza per il raddoppio e la gioia dei tifosi per un surreale 2-0 viene spenta pochi secondi dopo dall’arbitro, che ancora con l’ausilio del Var annulla (giustamente) la rete per fuorigioco. Ora sì che il Real si sveglia, mentre i padroni di casa al 51’ perdono per infortunio il loro portiere (dentro il secondo Al Senaani) e due minuti dopo arriva il pari: assist capolavoro di Modric per Cristiano Ronaldo che stavolta non sbaglia e scaraventa in porta la palla dell’1-1 (sesto gol nella competizione enuovo record per l'asso portoghese). Il pari rinvigorisce il Real che colpisce però due legni con Benzema e spreca con il neo entrato Asensio (dentro al 68’ per Isco - insieme a Lucas per Kovacic - e tiro di poco alto sopra la traversa al 72’) ma resta comunque in apprensione per le iniziative in ripartenza dei due ispirati attaccanti di casa. I supplementari sono clamorosamente dietro l’angolo ma all’82’ Zidane indovina la mossa: fuori Benzema e dentro Bale, che praticamente al primo pallone toccato raddoppia su assist di Lucas spalancando ai ‘blancos’ le porte della finale contro i brasiliani del Gremio. Un grande rientro per il lungodegente gallese che a fine match parla però senza troppi peli sulla lingua del Var, che nella Liga non viene utilizzato: «Non mi piace, secondo me il calcio è più bello senza tecnologia ma purtroppo non sono io a decidere».