Vidal fa il Cristo a Rio e lo chiamano kamikaze

Il cileno della Juventus ha parlato della sfida con la Spagna dicendo che la sua squadra è "suicida" per come va all'attacco. E allora lui diventa la guida che fa il kamikaze nella partita forse decisiva per passare il turno
Vidal fa il Cristo a Rio e lo chiamano kamikaze

TORINO - (e.e.) Rio, eccolo. E' arrivato Arturo Vidal che subito si immortala stile Cristo del Corcovado. Ma per la stampa del Cile è il kamikaze visto che ha parlato di Nazionale suicida per il suo modo di attaccare senza pensare alla difesa. Un kamikaze pronto alla sfida, forse decisiva per passare il turno, con la Spagna campione in carica e reduce dal ko storico con l'Olanda. «Non è stato facile dopo l’operazione, in fondo sono passati pochi giorni da allora. Arriverò in condizione migliore contro le Furie Rosse, mi mancano i 90 minuti. Contro l'Australia non potevo fare tutto quello che di solito faccio nella Juventus, dove percorro 12 chilometri a partita... La decisione di operarmi e il momento giusto sono state mie decisioni, non di altri. Ora sto bene e non penso più al ginocchio. Sono in contatto con i medici della Juve, c’è una buona comunicazione. Ho parlato molto, va tutto bene. Isla parla con tutti gli azzurri e me li saluta. Mi sono piaciuti molto, l'Italia è candidata al titolo finale. Contro la Spagna ci andrebbe bene un pari ma dal primo minuto andiamo a pressare gli avversari. Siamo una squadra suicida...». Appunto. «Rio de Janeiro alla vamosss. Fuerza Chile», cinguetta il centrocampista della Juventus. Non sarà al massimo della condizione fisica, ma il carattere resta quello di un giocatore indomito.

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