Sacchi: «Rossi? Stupito dalle sue dichiarazioni»

L'ex ct azzurro, e supervisore delle giovanili dell'Italia, parla dell'esclusione di Pepito del mondiale in Brasile, prendendo le parti di Prandelli: «Se stava bene tutti l’avrebbero portato. Ma mi meravigliano le sue dichiarazioni: la sua immagine non ne esce bene»
MILANO - Arrigo Sacchi, ospite da Chiambretti, è tornato sull'esclusione di Rossi dai 23 azzurri che partiranno per giocarsi il mondiale in Brasile: “Prandelli ha preso la sua decisione con grande onestà, ma questo è un paese che rispetta poco, dove molti parlano senza ragione. L’unico che può decidere è il commissario tecnico con il suo staff, gli altri parlano a sproposito. Se ne pentirà? Non è mai un giocatore da solo a fare le fortune e le sfortune di una nazionale. Cesare ha risollevato l’Italia dalle ceneri, è vicecampione europeo e soprattutto ha giocato un buon calcio: le sue decisioni vanno rispettate perché è un uomo che ha meritato di valere. Se Rossi stava bene tutti l’avrebbero portato tutti. Ma mi meravigliano le sue dichiarazioni: la sua immagine non ne esce bene”.

SUL MONDIALE DELL'ITALIA - “Vincere sarebbe prodigioso: io me lo auguro, naturalmente, ma a questa squadra va chiesto di giocare bene, non di vincere. Inoltre, la storia dice che oltreoceano ha sempre vinto una squadra sudamericana. Piuttosto deve destare orgoglio il fatto che in questo gruppo ci siano 5 giocatori che l’anno scorso erano in U21”.


SUL MILAN - “Berlusconi ha quasi sempre dimostrato di avere grandissime intuizioni, guardate ad esempio me o Capello. Inzaghi ha grandi doti, grande passione e soprattutto è un ragazzo intelligente: perché non dargli fiducia? Un mio ritorno al Milan? Al momento non c’è a di vero”.


SUL MONDIALE IN USA NEL '94 -
“Non riuscimmo a vincere nonostante non avessimo perso alcuna partita. Quella era una Nazionale che non aveva avuto bisogno di scandali per trovare le motivazioni, perché le aveva dentro di sé. Onestamente, durante tutta la durata della competizione, il Brasile aveva giocato un po’ meglio di noi e ha meritato di vincere, ma io non tornerei indietro a rigiocarmelo, perché so che non avremmo potuto fare meglio. Anzi, a molti auguro di conquistare un secondo posto come quello che abbiamo conquistato noi”.

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