Italia, tutti i passi falsi alla vigilia dei Mondiali

Brutte figure prima di alzare la Coppa del Mondo nel 1982 e nel 2006 e anche tante altre: quando si parla di amichevoli la Nazionale gioca con il freno a mano
Italia, tutti i passi falsi alla vigilia dei Mondiali© Foto REUTERS
TORINO - Amichevoli, no grazie. L'azzurro evapora quando non bisogna combattere col coltello fra i denti per i tre punti in palio. E la figuraccia di ieri a Perugia col Lussemburgo fa il paio con quella di sabato a Londra con l'Irlanda in cui era andato ko Montolivo. Ma, andando oltre, è la settima gara di fila senza vittorie e per l'ultimo successo in amichevole c'è stato bisogno di avere di fronte San Marino (4-0 un anno fa a Bologna). Non il miglior modo per digerire il taglio di Rossi, sopire le polemiche e pensare al mondiale che comincia con la sfida con l'Inghilterra.

L'Italia quindi fa cifra tonda con la mancanza di vittorie alla vigilia del mondiale, 20 anni. Dosaggi della preparazione, nervosismo, infortuni e polemiche sono sempre stati il terreno di coltura delle problematiche vigilie azzurre, anche se poi molte volte l'andamento lento è stato seguito da una corsa a perdifiato verso la vittoria o la finale. Riavvolgendo il nastro dei mondiali, nel 2010 Lippi sente puzza di bruciato già prima di partire per il Sudafrica: sconfitta a Bruxelles 1-2 col Messico, poi qualche progresso il 5 giugno nell' 1-1 di Ginevra con la Svizzera propiziato da Quagliarella ma un infortunio al polpaccio terrà fuori fino alla Slovacchia Pirlo. Sarà notte fonda. Esito memorabile ma premesse simili nel 2006: 0-0 a Losanna il 2 giugno con l'Ucraina. Lippi, oltre a confrontarsi coi veleni di calciopoli, ha Totti in recupero e Nesta a mezzo servizio (andrà ko in fase eliminatoria). A Ginevra male Cannavaro, Toni e tanti altri. Ma in Germania sarà un crescendo trionfale. Mastica amaro nel 2002 il Trap prima del fiasco coreano: flop a Praga 1-0 il 18 maggio con la Rep. Ceca. Manca Totti, male Toni e Zanetti, azzurro pallido prima dei disastri di Moreno. Va male anche a Maldini nel 1998, 0-1 il 2 giugno con la Svezia con Cannavaro e Nesta impresentabili ma buon inserimento di Di Biagio. Dopo pochi giorni a Coverciano ko di Peruzzi.

L'ultimo successo azzurro prima dei mondiali è targato Arrigo Sacchi: nel 1994 Signori firma l'1-0 il 3 giugno a Roma con la Svizzera e poi la rifinitura a New Haven l'11 con Costa Rica. Bene anche Vicini prima delle notti magiche del 1990: 1-0 a Basilea il 31 marzo con la Svizzera. Decide De Agostini e il ct prova Totò Schillaci. Nel 1986 Bearzot si illude dopo il 2-0 con la Cina l'11 maggio a Napoli ma in Messico andrà male. Premesse mediocri ma esito trionfale nel 1982: l'1-1 con Cabrini in gol con la Svizzera il 28 maggio viene dopo i ko di Parigi e Lipsia. Così così Rossi al rientro dopo la squalifica, ancora peggio la rifinitura di Braga (1-0 gol di Graziani) dell'8 giugno e il presidente federale Sordillo polemizza con Bearzot per la prova incolore. Il 'veciò riderà per ultimo. Due modesti 0-0 alla vigilia del 1978 (l'8 maggio a Roma con la Jugoslavia, poi Bearzot chiamerà Rossi e Cabrini) e del 1974 (l'8 giugno a Vienna con l'Austria, con Valcareggi che sostituisce Chinaglia che non reagisce come farà poi in mondovisione). Vittorie azzurre prima delle edizioni 1938, 1950, 1954, 1962 (2-1 alla Francia, doppietta Altafini), 1966 (4 vittorie in pochi giorni con gli azzurri di Fabbri che illudono i tifosi ma sono avviati verso la Corea) e 1970 (2-1 al Portogallo con doppietta di Riva).

In totale quindi 9 vittorie, 5 pari e 2 sconfitte prima dei mondiali, con 3 vittorie, 1 pari e 3 sconfitte alla vigilia degli europei. Vengono prima di ottime fasi finali i ko di Vicini nel 1988 (0-1 a Brescia col Galles) e di Zoff nel 2000 (0-1 in Norvegia, Buffon si rompe una mano). L'ultimo è del 2012 e riguarda Prandelli: gli azzurri cadono 0-3 a Zurigo con la Russia. Ma poi si rifanno fino alla finale con la Spagna. Prandelli non si scompone: il ko di Montolivo , l'addio a Rossi e il fallimentare pari col Lussemburgo sono le prime spine di un cammino per ora in salita, ma le rimonte azzurre hanno spesso fatto la storia dei mondiali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...